I pandori Balocco di Chiara Ferragni non erano per beneficenza: istruttoria dell’Antitrust

I pandori Balocco di Chiara Ferragni traevano in inganno il consumatore e none rano in linea con gli obiettivi benefici.

I pandori Balocco di Chiara Ferragni non erano per beneficenza: istruttoria dell’Antitrust

I pandori Balocco di Chiara Ferragni sono finiti nella bufera e nel mirino dell’Antitrust. Secondo l’istruttoria l’iniziativa benefica traeva in inganno e così sono state necessarie delle indagini per approfondire.

I pandori Balocco di Chiara Ferragni non erano per beneficenza

Finisce nella bufera la campagna di beneficenza “Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino” promossa tra novembre e dicembre 2022. In queste ore è arrivata la notizia dell’istruttoria dell’Antitrust, secondo cui il modo in cui veniva presentata l’iniziativa poteva indurre in errore i consumatori i quali potevano pensare di contribuire alla donazione in favore dell’ospedale. La società aveva invece già deciso l’ammontare a prescindere dall’andamento delle vendite del prodotto.

L’istruttoria dell’Antitrust

Nella giornata di oggi, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi della Balocco Industria Dolciaria con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Secondo l’Autorità, sia nei comunicati stampa sia sulle confezioni del pandoro, il modo in cui veniva presentata l’iniziativa poteva indurre in errore i consumatori facendo leva sulla loro sensibilità per iniziative benefiche a sfondo sociale.

La nota del Codacons

“L’istruttoria dell’Antitrust nei confronti della Balocco Industria Dolciaria per presunta pratica commerciale scorretta dell’iniziativa commerciale avviata con Chiara Ferragni è stata aperta a seguito di esposto presentato lo scorso 9 gennaio dal Codacons assieme all’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi”. Lo afferma il Codacons in una nota. “A gennaio, a seguito di numerose segnalazioni circa la scarsa trasparenza dell’iniziativa di solidarietà e i dubbi sull’utilizzo dei fondi raccolti presso i cittadini che avevano acquistato il pandoro, ci eravamo rivolti all’Antitrust chiedendo di accendere un faro sulla vicenda – ricostruisce il Codacons – Oggi l’autorità accoglie in pieno la nostra denuncia aprendo una inchiesta attraverso la quale sarà possibile capire meglio i dettagli di una operazione commerciale proposta al pubblico con criteri poco trasparenti, tali da modificare le scelte economiche dei consumatori che hanno deciso di acquistare il prodotto sponsorizzato dalla Ferragni”. “Ora – avvisa il Codacons – se l’Antitrust confermerà la pratica commerciale scorretta, avvieremo una azione legale contro la Balocco e Chiara Ferragni, chiedendo ai due soggetti di rimborsare il costo del pandoro a tutti i consumatori che hanno aderito all’iniziativa di solidarietà”.