Il Belvedere di Palazzo Lombardia intitolato a Berlusconi

Scontro sulla beatificazione di Berlusconi. Il 39esimo piano del Pirellone porterà il suo nome. M5S contro la Giunta Fontana: riscrivono la storia.

Il Belvedere di Palazzo Lombardia intitolato a Berlusconi

Una riunione di giunta, alla quale non hanno partecipato gli assessori di Fratelli d’Italia, ha deciso ieri di intitolare a Silvio Berlusconi il Belvedere di Palazzo Lombardia, il punto più alto in cima alla torre alta 161 metri che corrisponde al 39esimo piano, dal quale si può godere di una vista spettacolare non solo su tutta Milano ma perfino sulle Alpi quando il cielo è limpido.

Scontro sulla beatificazione di Berlusconi. Il 39esimo piano del Pirellone porterà il suo nome. M5S contro la Giunta Fontana: riscrivono la storia

La proposta è stata approvata e adesso dovrà essere coinvolta la famiglia del fondatore di Forza Italia perché serve il consenso dei parenti. Per dovere di cronaca: la spaccatura con Fratelli d’Italia non è avvenuta sull’intitolazione all’ex Cavaliere del Belvedere ma su una delibera che assegnava i fondi per il prolungamento della M5 attribuendo la competenza solo all’assessorato alle Infrastrutture guidato dalla leghista Claudia Terzi e non al titolare dei Trasporti Franco Lucente di Fratelli d’Italia (nella precedente legislatura le due deleghe erano in capo a un unico assessorato guidato dalla Terzi).

“La decisione di intitolare il Belvedere di Palazzo Lombardia a Silvio Berlusconi non può trovarci d’accordo. Una scelta che divide e continuerà a dividere, mentre le istituzioni e i loro luoghi dovrebbero unire. Negare la storia, nel tentativo di riscriverla, è per forza di cose un atto contrario a ciò che a nostro giudizio le istituzioni dovrebbero rappresentare”, ha commentato la presidente della commissione regionale Antimafia, la consigliera regionale M5S Paola Pollini.

“Come M5s preferiremmo che la memoria di questo Paese si cementasse intorno a figure che hanno saputo attribuire al proprio ruolo di servitori dello Stato valori decisamente più alti”, per poi concludere: “Se esiste una commissione Antimafia e Legalità è perché la Regione crede fortemente che ogni scelta debba sempre essere orientata da principi di trasparenza e legalità e in quell’esempio di Stato che Berlusconi, nel corso della propria carriera politica, spesso non ha saputo essere”.

“Credo che luoghi istituzionali e della collettività debbano essere intitolati a persone che hanno unito e che uniscono” invece “Silvio Berlusconi ha diviso molto”, il parere del capogruppo Pd in Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino A Milano, dopo la dipartita di Berlusconi, ormai è gara a proporre di intitolargli qualcosa.

Il sindaco Giuseppe Sala ha scartato subito l’idea di intitolargli la strada del quartiere Isola dove era nato, via Volturno. Ha giustificato la sua opposizione con la regola dei dieci anni che devono trascorrere dalla morte di una persona prima di potergli intitolare una strada, regola alla quale durante i suoi due mandati non ha mai derogato, neppure per “Umberto Veronesi, che ha salvato migliaia di vite”.

Resta intanto accesa la polemica sulla dedica all’ex premier dello scalo di Linate

Adesso la battaglia per il nome di Berlusconi si è spostata nei cieli: dopo che l’ex sindaco Gabriele Albertini ha indicato Linate per il cambio di nome (da aeroporto Forlanini ad aeroporto Silvio Berlusconi) – proposta che il ministro Salvini ha detto di considerare con interesse -, Roberto Formigoni, ex presidente lombardo, ha rilanciato: meglio l’aeroporto di Malpensa. Ovviamente c’è stato anche chi ha proposto di intitolare a Berlusconi lo stadio di San Siro, che oggi porta il nome del calciatore Giuseppe Meazza, mentre il presidente del consiglio regionale Romani ha suggerito quello di Monza.

La prima via al leader di Forza Italia è stata dedicata invece in Puglia, ad Apricena, piccolo comune del foggiano, dove esattamente un mese fa, il 20 maggio, è stata intitolata una piazza alla memoria di Luisa Fantasia, “donna, moglie, madre e vittima innocente di mafia, uccisa a Milano il 14 giugno del 1975, per il suo impegno contro la mafia portato avanti insieme al marito Antonio Mascione, Brigadiere al Comando Provinciale di Milano”.

 

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