Il Biscione rompe Centovetrine. Chiude i battenti la soap opera italiana più amata. Troppi cambi di rete e orari. Trattata da indesiderata

Alla fine ce l’hanno fatta. Dopo essere stato trattato come l’ospite indesiderato, spostato da una stanza all’altra sperando che si stanchi e se ne vada, Centovetrine ha ceduto e ha chiuso i battenti. Eppure la faccenda ha dell’incredibile. Qui si sta parlando di una delle produzioni made in Italy più forti degli ultimi 14 anni. Il gruppo di San Giusto Canavese inaugurò le prime puntate della soap l’8 gennaio del 2001 quando gli amati personaggi del centro commerciale entrarono nelle case degli italiani. Una soap opera, certo. Non si sta parlando dell’ultimo capolavoro di Sorrentino o di una fiction ad alto tasso adrenalinico. Ma la forza di Centovetrine è sempre stata un’altra. Dalle casalinghe agli studenti sotto esame, dagli uomini di casa rientrati giusto un paio d’ore per il pranzo alle donne di servizio. Questo prodotto targato Mediaset è diventato presto l’ immancabile appuntamento delle 14:00. Fra intrighi e passioni, trame di palazzo e scene di vita quotidiana. Tutto condito con toni leggeri e accompagnato da una sceneggiatura a volte un po’ scontata, ma proprio per questo rassicurante.

A FUROR DI POPOLO
Recentemente le cose erano un po’ cambiate. Dai vecchi fasti della famiglia Ferri dei primi anni 2000 ad oggi, i cambiamenti sono stati tanti e hanno avuto ripercussioni anche in termini di ascolti. Cifre non più da capogiro, ma neanche tali da giustificare il maltrattamento che la Rete gli ha riservato. Già l’anno scorso si paventò l’ipotesi chiusura. Finalmente la ripartenza “a furor di popolo”. E poi il crack. Prima uno spostamento da Canale 5 a Rete 4, che già sapeva di morte imminente. Dalle 14:00, orario di forza della soap, alle 20:05, orario implacabile per la concorrenza con i tg. Il clima gelido del sabotaggio si sentiva tanto da far venire la pelle d’oca. Da un esperimento in prima serata al nulla più totale. Ed eccoci qui. Con 60 episodi della 14ma stagione che forse non verranno mai trasmessi, con le trame interrotte e i fan lasciati con l’amaro in bocca. Ecco come si è deciso di spegnere i riflettori e di mandare tutti a casa. Attori, macchinisti, truccatori, operai. Dall’oggi al domani. Senza una spiegazione credibile o un finale degno che il pubblico in primis si meritava. Sui social network l’indignazione è tanta.

LA NEWS SUI SOCIAL
L’incredulità degli spettatori si incrocia con lo stupore degli attori in un mix di pura tristezza. Gli stessi protagonisti hanno detto di averlo saputo su Facebook.
Intendiamoci. Che un prodotto tv possa non essere rinnovato è prassi abbastanza comune, non certo una cattiveria gratuita. I motivi possono essere tanti. Quello che indispone nel caso di Centovetrine è la sensazione che non si sia trattato di una morte naturale, ma che siano stati mossi i fili giusti per arrivarci forzatamente a questo declino. Spostamenti barbarici da canale in canale e cambiamenti uterini di orario hanno disorientato e allontanato gli affezionati. In tv mai dire mai. Magari fra due mesi saremo qui a commentare i nuovi intrecci narrativi della 15ma stagione in cantiere. La speranza è l’ultima a morire. Per adesso, però, un funerale c’è: addio Centovetrine.