Il bluff dell’Ue sulla ricerca: solo 500 milioni per sfidare Trump contro gli 800 miliardi per il riarmo

Il piano per la ricerca (e per sfidare Trump) dell'Ue prevede solo 500 milioni, contro gli 800 miliardi previsti per il riarmo.

Il bluff dell’Ue sulla ricerca: solo 500 milioni per sfidare Trump contro gli 800 miliardi per il riarmo

Dalla Sorbona il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato oggi un messaggio al mondo scientifico americano che è una sfida diretta a Donald Trump: l’Europa vuole essere un rifugio per i ricercatori minacciati dalle politiche restrittive della nuova amministrazione Usa. Senza mai citarlo esplicitamente, Macron ha duramente criticato il presidente americano, “reo” di attaccare la scienza, la ricerca e la libertà accademica negli Stati Uniti.

Un piano che ha il sostegno della Commissione europea e della sua presidente, Ursula von der Leyen, ma che è davvero poca cosa se confrontato al piano di riarmo. Per la ricerca l’Europa mette in campo solo 500 milioni, contro gli 800 miliardi del piano per il riarmo. Non è un refuso, parliamo di milioni contro miliardi, con differenze astronomiche.

“Proporremo un nuovo pacchetto di 500 milioni di euro per 2025-2027 per fare dell’Europa un polo di attrazione per i ricercatori”, dice von der Leyen. Il piano, seppur poca cosa, irrita il governo italiano, escluso ancora una volta dai giochi e che prova a dire che l’Italia ha già fatto qualcosa del genere, con un investimento da 50 milioni. Roma ha già fatto, prima dell’Ue, dice il ministero dell’Università. Ma evidentemente è stata ignorata. Per un piano che di fatto mette in campo solo pochi spicci.

Il piano dell’Ue: 500 milioni per la ricerca

La conferenza “Choose Europe for Science”, organizzata congiuntamente da Francia e Unione europea, aspira a segnare una svolta nella politica scientifica del continente. Presenti leader politici, rettori universitari, scienziati e ministri della ricerca di tutta l’Ue, oltre a rappresentanti di paesi partner come Regno Unito, Svizzera e Norvegia. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha annunciato un pacchetto di incentivi da 500 milioni di euro per fare dell’Ue un polo d’eccellenza scientifica. Ha criticato duramente l’atteggiamento politico verso la scienza negli Usa, parlando di una “gigantesca sottovalutazione” del suo ruolo nella società.

Macron ha definito un errore storico l’attacco alla libertà scientifica negli Stati Uniti. L’Europa deve diventare un rifugio per i ricercatori, ha detto, lanciando un appello: “Se amate la libertà, venite in Europa, aiutateci a restare liberi e investire nel nostro futuro”. C’era anche l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha sottolineato l’importanza di rafforzare l’autonomia scientifica dell’Europa, con investimenti strategici in settori chiave come intelligenza artificiale, spazio, salute e clima.

Il bluff europeo

Ma il piano è in realtà un bluff, come spiega Pietro Lorefice, capogruppo M5S in commissione Politiche Ue al Senato: “Che triste rappresentazione quella messa in scena dall’Ue di Ursula Bomber Leyen e di Giorgia Meloni. Lo squallore odierno ci restituisce la presidente della Commissione Ue che, in compagnia di Macron, annuncia nientepopodimeno che un pacchetto da 500 milioni di euro fino al 2027 per provare ad attrarre in Europa ricercatori. Insomma, un tentativo di attrarre cervelli, soprattutto quelli americani impauriti dalle politiche di Donald Trump. Peccato però che siano ampiamente in fuga i cervelli dei nostri governanti europei”.

“Ci chiediamo – continua Lorefice – cosa si possa fare con la miseria di 500 milioni, visto che già oggi il bilancio europeo, spalmato su ogni anno, ammonta a circa 170 miliardi, sin troppo esigui visto che rappresentano appena l’1% del Pil dell’Ue. Senza contare che quando si tratta di armi, all’interno del folle piano ReArm Eu, si punta a spendere la bellezza di 800 miliardi. L’attuale Ue, purtroppo, è quella che emerge dal confronto di queste due cifre: 800 miliardi per la difesa, 500 milioni per attrarre cervelli”.