Il business del gioco online. L’ultima scommessa delle mafie. Blitz della Dda a Catania. Coinvolto pure il nipote del boss Messina Denaro

Il business del gioco online. L’ultima scommessa delle mafie. Blitz della Dda a Catania. Coinvolto pure il nipote del boss Messina Denaro

Il gioco illecito, compreso quello online, è una delle grandi fonti di business per le mafie. Utile a garantite introiti milionari. Scoperta una piattaforma non autorizzata ad operare in Italia e di proprietà maltese, la Raisebet24.com, che raccoglieva scommesse sportive da banco in tutto il Paese attraverso una rete di agenzie, la Dda di Catania ha indagato 336 persone e fatto scattare ieri un blitz per compiere 14 arresti.

LA PIOVRA. Secondo gli inquirenti, a gestire l’affare era il clan Santapaola-Ercolano, che avrebbe raccolto scommesse per 32 milioni di euro e permesso a un società maltese di evadere imposte sui redditi per oltre 30 milioni di euro. L’inchiesta, denominata “Doppio gioco” e portata avanti dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Catania, è culminata così con 14 arresti tra Sicilia, Emilia Romagna, Puglia, Germania, Polonia e Malta, con indagati tutti accusati, a vario titolo, di esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata e autoriciclaggio.

L’Antimafia ha contestato inoltre agli indagati l’aggravante di aver favorito l’associazione mafiosa Santapaola-Ercolano. Dodici indagati sono stati messi carcere e due ai domiciliari. Per nove indagati è scattata invece la misura interdittiva dell’esercizio dell’attività imprenditoriale e di qualsiasi attività lavorativa, anche impiegatizia, nell’ambito del mondo che ruota intorno alle scommesse. Arrestati, tra gli altri, i fratelli Carmelo e Giuseppe Placenti, che secondo gli investigatori avrebbero fornito il know-how nell’organizzazione dei sistemi di giochi e scommesse clandestine online anche a Francesco Guttadauro, nipote del boss latitante Matteo Messina Denaro.

Il gip ha poi disposto il sequestro di beni e società per 80 milioni di euro in Italia, Polonia e Malta. Sigilli a fabbricati e terreni in Puglia e in Emilia-Romagna e pure a una società di ristorazione in Germania, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Catania acquistati riciclando i proventi delle scommesse illecite. Per gli investigatori, soltanto una parte minima delle scommesse avveniva online, mentre la maggior parte delle puntate sarebbe stata effettuata in presenza con pagamenti in contanti. Sequestrati infine dalla Guardia di finanza anche circa 180mila euro nascosti nel doppio fondo di un’autovettura fermata al confine con l’Austria.

LE REAZIONI. A evidenziare subito l’importanza delle indagini portate avanti dalla Dda di Catania sono stati i pentastellati membri della commissione parlamentare antimafia. “La brillante operazione del comando provinciale della Guardia di finanza, con l’ausilio dello Scico guidato dal generale Alessandro Barbera e coordinata dalla Dda di Catania – hanno dichiarato i 5S – mette in luce le ramificazioni della mafia nel gioco online. L’inchiesta si è dipanata tra Italia, Germania, Polonia e Malta e ha portato al sequestro di 80 milioni di euro. è la dimostrazione della capacità transnazionale della criminalità organizzata e di accumulare ingenti risorse illecite. Un duro colpo al clan Santapaola-Ercolano ma che deve farci comprendere come la mafia non solo ha capacità tecnologiche, ma soprattutto la capacità di infiltrarsi in ogni settore economico e contaminarlo”. Per gli esponenti del Movimento 5 Stelle, infine, se oggi abbiamo 336 indagati e 23 arrestati è la dimostrazione delle grandi capacità investigative delle nostre forze dell’ordine e della magistratura ma anche della gravità della minaccia mafiosa nella nostra società.