Il cinema italiano piange Silvana Pampanini. L’attrice è morta a Roma all’età di 90 anni. Una carriera da star. E pensare che doveva fare la cantante

Il mondo del cinema piange Silvana Pampanini. L’attrice, 90 anni, è morta questa mattina a Roma al Policlinico Gemelli dov’era ricoverata da metà ottobre in terapia intensiva, dopo essere stata sottoposta a un’operazione di chirurgia addominale d’urgenza. La Pampanini si era ripresa dall’intervento ma non è riuscita a superare complicanze dovute all’età avanzata.

Nata a Roma il 25 settembre del 1925, romana ma di famiglia veneta, Silvana Pampanini doveva essere cantante nel segno di una zia celebre, la soprano Rosetta. Il suo destino cambiò quando la sua maestra di canto la iscrisse a sua insaputa al primo concorso di Miss Italia, a Stresa nel 1946. Nel corso dello stesso anno Silvana otteneva il primo ruolo a Cinecittà: “L’apocalisse” di Giuseppe Scotese anche se furono veterani della regia come Giacomo Gentilomo, Camillo Mastrocinque, Guido Brignone a insegnarle le tecniche della recitazione in un apprendistato rapidissimo e capace di portarla al successo già due anni dopo. Il 1949 è l’anno de “I pompieri di Viggiù” di Mario Mattoli in cui interpretava Fiamma, figlia del capo dei pompieri Carlo Campanini. Ma nella sua carriera sono tanti altri i successi. Con Dino Risi nel “Gaucho” del 1964 in cui le viene affidato il ruolo di una diva sul viale del tramonto in un memorabile confronto con Vittorio Gassman, affiancato da Amedeo Nazzari e Nino Manfredi.