Il genocidio degli armeni non finisce mai, la Germania lo riconosce. E fa arrabbiare la Turchia

Quello degli armeni, nel 1915, è stato un genocidio. Commesso dalle autorità turche. A netta maggioranza il Parlamento tedesco ha approvato la mozione.

Quello degli armeni, nel 1915, è stato un genocidio. Commesso dalle autorità turche dell’epoca. Con una schiacciante maggioranza il Parlamento tedesco ha approvato la mozione che fa già infuriare il governo turco. Tanto che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha parlato di possibili conseguenze “diplomatiche” con Berlino. “Condanniamo con forza e rifiutiamo questa mozione illegale portata avanti al Bundestag. Le verità storiche, relative agli eventi del 1915, sono state volutamente distorte”, ha commentato con una nota ufficiale la Grande Assemblea Nazionale della Turchia, la Camera della Repubblica turca.

“La nostra intenzione non è mettere la Turchia sotto accusa, ma riconoscere che la riconciliazione è possibile solamente se i fatti vengono messi sul tavolo”, ha puntualizzato il capogruppo al Bundestag dei cristianodemocratici, il partito della cancelliera Angela MerkelVolker Kauder. “Solo chi riconosce il passato può prendere parte nel plasmare il futuro”, ha ribadito l’ex ministro della Difesa Franz Josef Jung.

Il capo della commissione parlamentare per i diritti umani, Michael Brand, ha espresso dubbi sulle reali possibilità di un’interruzione dei rapporti diplomatici tra Germania e Turchia. “Non posso immaginare che la Turchia, che attualmente si trova isolata nelle sue politiche estere a fronte di una crescente pressione di Isis e il Pkk, possa permettersi di rendere tesi i suoi legami con la Germania, che resta uno dei partner più affidabili”. Insomma, un’analisi più pragmatica che minimizza le minacce di Erdogan.

Perché la Turchia nega il genocidio
La Turchia non ha mai riconosciuto la sua responsabilità nel massacro degli armeni avvenuto nel 1915, che è peraltro iniziato anche negli anni precedenti. La versione turca parla infatti di scontri che non avevano alcuna pianificazione da parte dei Giovani Turchi, l’organizzazione ritenuta responsabile delle stragi da quasi tutti gli storici. Ankara, con questa tesi, ha sempre voluto rimarcare le differenze tra quanto accaduto nell’impero Ottomano rispetto all’Olocausto realizzato dai nazisti.

Dunque, la morte di oltre un milione di armeni (ma la Turchia contesta anche questa cifra) sarebbe stata causata da altri fattori e non una strategia mirata all’eliminazione di un popolo. Tuttavia negli anni più di venti Paesi hanno riconosciuto lo status di genocidio per quello che è accaduto agli armeni poco più di cento anni fa. Lo scorso anno destarono molto stupore le parole di Papa Francesco che aveva definito quello degli armeni il “primo genocidio del XX Secolo”, provocando una reazione veemente di Erdogan.