Le Lettere

Il mito della cognata

Più demonizzano l’Iran, più mi sembrano frottole. Non credo più a una parola.
Ivo Sensi
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Gentile lettore, tutti gli imperi, le potenze militari e financo le democrazie imbelli (veda Italia ed Europa) si fondano su un corpus di miti, narrazioni leggendarie ovviamente false, che lei giustamente chiama frottole. Uno dei miti riguarda l’Iran, descritto come terrorista in procinto di fabbricare l’atomica. Se chiede a chiunque di indicare un atto terroristico riconducibile all’Iran, non avrà risposta. Il meglio che ha saputo dire un mio collega è stato: “Mia cognata ha lavorato in Iran e mi ha detto cose…”. Dunque il mito è nato da sua cognata! Quanto all’atomica, è una vecchissima invenzione di Netanyahu per giustificare la rabbia egemonica di Israele. Breve antologia di Bibi: 1995 “L’Iran costruirà l’atomica entro 3-5 anni”. 1996 “Signore e signori, il tempo sta scadendo”. 2006 “L’Iran sta per costruire 25 atomiche l’anno”. 2012 “Teheran tra 6 mesi avrà l’atomica. Ha uranio arricchito quasi al 90%”. 2015 “Entro poche settimane avrà materiale fissile per un intero arsenale nucleare”. 2018 “L’Iran ha tutta la tecnologia per costruirsi l’atomica”. 2025 “Avrà l’atomica tra pochi mesi”. La cosa che più colpisce è che la demonizzata teocrazia iraniana si muove invece sul solco di una visione umanista. Sì, l’Iran è pieno di missili, per motivi difensivi. Ma non ha l’atomica perché una fatwa dell’ayatollah Khamenei (spesso attribuita a Khomeini) dichiara l’atomica un peccato contro l’umanità. Dunque un paese che agisce secondo principi umanitari è per definizione terrorista. Paradossi dei miti occidentali.