Il paradosso della crisi immobiliare: aumenti record per i prezzi in periferia

Il mercato immobiliare penalizza i più poveri: aumenti record dei prezzi per le zone meno centrali e finora meno care.

Il paradosso della crisi immobiliare: aumenti record per i prezzi in periferia

La crisi del mercato immobiliare può essere spiegata attraverso un dato, quello dell’aumento dei prezzi, che riguarda soprattutto le zone periferiche. Nelle grandi città, il prezzo nel 2023 è aumentato in zone meno centrali, mentre per gli immobili di pregio è rimasto sostanzialmente invariato. 

A evidenziarlo è un’analisi del Corriere della Sera, che confronta i prezzi rilevati da Tecnocasa per gli appartamenti di livello medio: i dati riguardano la fine del primo semestre del 2023, rispetto a quanto avvenuto nello stesso periodo dell’anno precedente. 

La crescita, in alcuni quartieri, è ben superiore a quella dell’inflazione. Soprattutto in alcuni quartieri di città come Milano e Torino, dove la rivalutazione supera il 20%. A Napoli si sfiora addirittura il 30%, a Roma in 25 zone si supera il 10% di aumento. Va invece meglio nelle zone migliori, dove i prezzi non variano. Tutto questo a fronte di un calo delle vendite dovuto all’aumento dei mutui. Che colpisce soprattutto chi cerca di acquistare in zone di minor pregio.

Mercato immobiliare, i prezzi salgono in periferia

Prendiamo alcuni esempi. A Milano al primo e terzo posto nella classifica degli aumenti troviamo due quartieri non centrali, anche se ben collegati: sono viale Cermenate e piazza Volvinio. Un incremento dovuto alla vicinanza con la Bocconi, un target soprattutto per gli investitori. 

Al secondo posto, per incrementi, troviamo una zona centrale come quella tra viale Argonne e viale Corsica, dove però ora arriva la nuova linea 4 della metropolitana. Crescita importante, nelle zone migliori, solamente a Brera Moscova, anche per una minore offerta. 

Spostandoci a Roma, le prime due posizioni sono occupate da zone molto periferiche: Morena e la parte a Ponente di Ostia, ovvero via Grenet. L’aumento supera il 10% anche in zone di pregio come Monteverde, Prati e piazza del Popolo. Alti aumenti anche al Pantheon, mentre in centro si nota un gran numero di acquisti per le case da ristrutturare in vista del Giubileo, per ospitare turisti.

Anche a Torino gli aumenti maggiori si segnalano in due aree dai valori contenuti, come Santa Rita e Mirafiori Sud. Crescita importante anche nel più centrale corso Roma, ma sono praticamente fermi i prezzi delle abitazioni signorili.

A Firenze salita importante solamente per il quartiere di San Jacopino, mentre restano invariate le case di lusso in zone centrali. Rivalutazione vicina al 30% per Colli Aminei a Napoli, mentre al Vomero gli aumenti sfiorano il 15%. Si acquista molto nel centro storico per i prezzi bassi che consentono un investimento per i B&B. Stabili i prezzi a Posillipo. A Bologna gli aumenti riguardano Battindarno e Saragozza, con prezzi sostanzialmente stabili in centro. Insomma, i prezzi in periferia crescono (dove prima i prezzi erano più contenuti) e in centro restano stabili. A vantaggio dei più ricchi e mettendo ancora più in crisi chi ha meno disponibilità economica.