Il Parma resta in serie A. Ma partirà da -5. Per il Tribunale federale quello di Calaiò fu un tentato iillecito. Il calciatore squalificato per due anni. Il club annuncia il ricorso

Il Parma giocherà il prossimo campionato di serie A ma partendo da -5 mentre Emanuele Calaiò dovrà scontare due anni di squalifica

Il Parma giocherà il prossimo campionato di serie A ma partendo da -5 mentre Emanuele Calaiò dovrà scontare due anni di squalifica. Questa la sentenza del Tribunale Nazionale Federale sui fatti relativi a Spezia-Parma, gara valida per l’ultima giornata dello scorso torneo di serie B.

“Ebbene – si legge nel comunicato del Tribunale federale nazionale presieduto dall’avvocato Mario Antonio Scino – alla luce dei principi testé enunciati, questo Tribunale ritiene provato che Calaiò, nell’inviare all’ex compagno De Col i messaggi in questione, abbia posto in essere il tentativo di illecito previsto dall’art. 7, comma 1, CGS, irrilevante essendo che, nello specifico, a tutto voler concedere, questi possa essersi riferito unicamente alla propria incolumità fisica. E’ di tutta evidenza, invero, che anche la sollecitazione e/o l’invito ad omettere interventi di gioco sulla propria persona, ove accolta, possa ritenersi idonea, quanto meno in termini di tentativo, ad alterare l’andamento e/o lo svolgimento della gara”.

La Procura federale aveva chiesto per il Parma due punti di penalizzazione da scontare nel campionato di B 2017-18 – che avrebbe determinato la perdita della promozione diretta a vantaggio del Palermo – o in subordine sei punti da scontare nella prossima stagione in Serie A. Calaiò, che era accusato di tentato illecito ex articolo 7 del codice di giustizia sportiva per alcuni messaggi inviati via Whatsapp agli ex compagni di squadra Filippo De Col e Claudio Terzi in cui sembrava invitarli a non impegnarsi troppo nella gara contro il Parma, dovrà anche pagare un’ammenda da 20 mila euro a fronte di una richiesta di 4 anni di squalifica e 50 mila euro di multa.

Il Parma, però, non si accontenta: “Riteniamo abnorme la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società. Confidiamo – si legge in una nota – che la totale estraneità del Parma a ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia”.
(ITALPRESS).