Il Puma agguanta l’Arsenal. Mai tanti soldi sul pallone

di Marcel Vulpis

Arsenal e Puma, un sodalizio commerciale in dirittura d’arrivo per 170 milioni di euro, nell’arco del prossimo quinquennio (più di 34 milioni di euro su base stagionale). Sarà l’accordo più ricco, sul fronte delle sponsorizzazioni tecniche, nella storia della Premier league inglese e al secondo posto assoluto in ambito continentale.

Soldi soldi soldi
L’attuale contratto dei binacorossi con la Nike scadrà il prossimo anno e la casa di abbigliamento americana non è interessata a rinnovare la collaborazione, puntando maggiormente sul nuovo contratto con il Manchester United (un club capace di vendere ogni anno più di 3,5 milioni di maglie “replica” in tutto il mondo). Per i “Gunners” è, tra l’altro, un’iniezione di liquidità fresca, soprattutto in vista della prossima finestra di calciomercato, per rafforzare la rosa a disposizione dell’allenatore francese, Arsene Wenger.
Questa sponsorizzazione tecnica, così come quella commerciale con Emirates (già title-sponsor dell’impianto sportivo), cresciuta fino a 150 milioni di euro (su base settennale), rientra in una corretta strategia finalizzata a far crescere la “leva” dei ricavi, unica modalità per i top club europei, per venire incontro alle moderne esigenze di finanza aziendale imposte dal progetto del Fair play finanziario voluto da Michel Platini (presidente dell’Uefa) ed operativo dal prossimo gennaio 2014.
Nella stagione in corso Real Madrid e Barcellona sono i club che guadagnano di più dalle forniture degli sponsor tecnici. Nel 2012-13, infatti, il Real ha incassato 38 milioni di euro dal fornitore tecnico Adidas; il Barça invece circa 33 milioni da Nike. Subito dopo il binomio iberico, il Manchester United, (che riceve da Nike una cifra vicina a 31,5 milioni) e il Liverpool, che, dal nuovo sponsor tecnico statunitense Warrior, incassa 31 milioni a stagione.

Mercato ricco
I dati, emersi da una recente ricerca di PR Marketing, evidenziano la battaglia tra due colossi dell’abbigliamento sportivo, Adidas e Nike, che spendono complessivamente in Europa (per vestire i rispetti football club-partner) un valore complessivo di 3 miliardi di euro. L’Adidas si è assicurata il 38% della quota di mercato europeo, per un valore di quasi 1,3 miliardi di euro l’anno; Nike investe su circa il 36% del comparto, per una cifra di 1,2 miliardi di euro, ma è proprietaria anche del marchio Umbro (circa il 4 per cento sulle forniture ai club). Grazie al nuovo contratto con l’Arsenal, Puma si posiziona come marchio outsider, così come in Champions league, dove sponsorizza tecnicamente i tedeschi del Borussia Dortmund, finalista a Wembley con i cugini del Bayern Monaco (club-bandiera del portfolio Adidas).