Il Punto di Mauro Masi. Dall’importanza di tutelare i diritti della proprietà intellettuale all’acquisto di merci contraffatte che incide negativamente su imprese e occupazione

Il 97% di tutti i cittadini dell’Unione europea ritiene importante che inventori, creatori e artisti, interpreti o esecutori possano tutelare i propri diritti di proprietà intellettuale (diritto d’autore, brevetti, marchi, etc.) ed essere remunerati per il proprio lavoro. Questo è il risultato di un’indagine condotta a livello Ue dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo).

La ricerca, i cui risultati confermano sostanzialmente l’esito di un’indagine analoga condotta dall’EUIPO nel 2013, ha riguardato un campione molto ampio, ben 26.555 persone con età minima di 15 anni. Il 70% degli intervistati ha affermato che nulla può giustificare l’acquisto di merci contraffatte e il 78% ha sostenuto che l’acquisto di falsi si ripercuote negativamente sulle imprese e sull’occupazione. Tuttavia, l’indagine indica anche che la tolleranza verso l’acquisto di prodotti contraffatti è in crescita, soprattutto tra i giovani. Il 15% degli intervistati fra i 15 e i 24 anni di età (nove punti percentuali in più rispetto alla rilevazione effettuata nel 2013) ha infatti riferito di aver acquistato intenzionalmente un prodotto contraffatto negli ultimi 12 mesi. Questa apparente contraddizione sembra essere generata dalla dinamica dei prezzi finali di vendita dei beni: infatti, il 41% dei giovani ha affermato di ritenere accettabile acquistare prodotti contraffatti se il prodotto originale è troppo costoso. Il 75% di tutti gli intervistati ha dichiarato che smetterebbe di acquistare merci contraffatte se fossero disponibili alternative a prezzi accessibili.

Per quanto riguarda l’Italia il 97% degli intervistati – in linea con la media UE – si è mostrati d’accordo sull’importanza di proteggere la Pi. Il 91% – 13 punti percentuali in più rispetto alla media UE – è d’accordo sul fatto che acquistando prodotti contraffatti si danneggiano le imprese e l’occupazione. Il 7% – esattamente in linea con la media UF – ha ammesso di aver acquistato prodotti contraffatti intenzionalmente e il 48% di coloro che anno ammesso di aver acquistato merci contraffatte – 15 punti percentuali in meno rispetto alla media UE (63%) – ha dichiarato che smetterebbe se fossero disponibili alternative a prezzi accessibili.

Un’azienda che fornisce attraverso Internet, in modalità “cloud computing” , un sistema informatico di videoregistrazione da remoto dei programmi televisivi trasmessi dalle principali emittenti italiane viola il diritto d’autore perché non rientra nell’eccezione della “copia privata”. Lo ha stabilito la Corte Ue nell’udienza C-265/16 relativa all’attività svolta dalla società Vcast. Quest’ultima concedeva in uso attraverso la Rete ai propri utenti un sistema di videoregistrazione dei programmi tv, compresi quelli trasmessi delle reti Rti (Mediaset) che ha agito in giudizio contro Vcast. Al riguardo, la Corte ha testualmente affermato che: “La decisione di sospensiva è stata assunta valorizzando il dato per cui tra il servizio offerto da Vcast e il noleggio di apparecchiature di videoregistrazione (a cui Vcast vorrebbe assimilarsi) sussiste un elemento differenziatore, rappresentato dall’intervento e dall’apporto operativo della società fornitrice Vcast nella riproduzione dell’opera, a differenza del venditore o noleggiatore di un videoregistratore, che non riproduce alcunchè e non partecipa all’atto di formazione della copia”.

* Mauro Masi delegato italiano alla Proprietà intellettuale

Ad integrazione del pezzo, riceviamo e pubblichiamo l’intervento del Professor Mauro Masi:

Caro Direttore, faccio riferimento all’ultimo numero della rubrica il Punto di Mauro Masi  pubblicata ieri 3 aprile sulla sua testata, per meglio specificare che la  Corte di Giustizia UE nell’udienza C 265/16 si è  limitata a rinviare la decisione e l’avvocato generale Maciej Szpunar  presenterà le sue conclusioni in data 19/7/2017. Ti prego pertanto di anticipare sulla tua testata questa specificazione che , peraltro, sarà meglio motivata nel prossimo numero della rubrica che, come sai, è settimanale.