Il sud abbandonato, 23mila studenti vanno all’Università al nord. E il Governo bastona i fuori sede

Una fuga di massa. Con 23mila studenti che partono dal sud per studiare nelle Università del nord. E il Governo non cambia nemmeno le detrazioni.

Una fuga di massa. Con 23mila studenti che partono dal sud per studiare nelle Università del nord. Creando un’ulteriore situazione di povertà. Il tutto mentre Governo resta sordo anche rispetto all’ampliamento, minimo, delle detrazioni, che non avrebbero un grosso impatto sul bilancio dello Stato. Risultando d’altra parte un sollievo per le famiglie. “Senza tacere il fatto che potrebbero favorire l’emersione degli affitti in nero”, dice a La Notizia il deputato del Partito democratico, Tiziano Arlotti. Insomma, oltre alla partenza da casa di migliaia di giovani, c’è anche una scarsa apertura in termini di vantaggi fiscali. Tanto che il parlamentare dem ha scritto una lettera al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, per sensibilizzarlo sul tema. E, dopo aver atteso invano la risposta, ha direttamente depositato un’interrogazione alla Camera.

Detrazioni a chilometri
Ma dov’è l’inghippo? Il Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) prevede la detrazione del 19% (con un limite massimo di 2.633 euro) per le spese di locazione degli appartamenti nei Comuni diversi da quelli di residenza. Tuttavia “per poter beneficiare della detrazione è necessario che l’università (anche se estera) sia ubicata in un Comune distante almeno 100 chilometri dal Comune di residenza dello studente”, si legge nell’interrogazione. Tenendo quindi in conto solo l’aspetto chilometrico e non altri fattori. “In questo modo vengono discriminate le persone che arrivano da zone collegate male e che sono costrette a fare più cambi di mezzi pubblici”, insiste Arlotti. Peraltro l’Agenzia delle Entrate, attraverso una circolare, ha specificato che il “diritto alla detrazione sussiste se almeno uno dei collegamenti risulti pari o superiore a cento chilometri”. Quindi se uno studente percorre 101 chilometri ben collegati, impiegandoci magari un’ora in treno, potrà avere l’agevolazione al contrario di chi deve fare 95 chilometri, ma con più mezzi da prendere. E inevitabilmente mettendoco molto più tempo. La soluzione proposta al Governo è perciò quella di “estendere il beneficio della detrazione non solo in relazione alla condizione della distanza chilometrica, ma anche alle difficoltà materiali nel raggiungere le sedi accademiche”.

Vantaggi anti abusivi
L’operazione, a conti fatti, non sarebbe nemmeno onerosa per le casse pubbliche. Perché a fronte delle maggiori detrazioni ci sarebbe un aumento del gettito fiscale sulle locazioni. “La misura – ribadisce il deputato del Pd – sarebbe un importante incentivo alla regolarizzazione degli affitti agli studenti”. Secondo l’ultima ricerca di Skuola.net, infatti, 1 studente su 7 dichiara di non avere un regolare contratto di locazione. Alimentando così il mercato nero. Una doppia beffa per migliaia di famiglie.