Impara l’arte e mettila nelle città. Gli street-artist invadono Arezzo. Opere ogni 200 metri. In vicoli e piazze un mix di capolavori e allestimenti

Mancano appena pochi giorni a un evento straordinario per gli abitanti di Arezzo. Quando il 28 giugno si sveglieranno avranno la sensazione di essere stati invasi. Dagli alieni? Dai terroristi? Dai dinosauri? Nulla di tutto ciò. Per fortuna gli invasori sono artisti. Ogni 200 metri ci si imbatterà in un’opera d’arte. Quasi 40 sedi allestite in 4 chilometri di area. Che cosa vedranno gli aretini e i visitatori provenienti da altre città?

RASSEGNA
Vedranno un’Icastica arricchita, giunta alla terza edizione. Un mix di capolavori e allestimenti di artisti emblematici come Piero della Francesca e Cimabue, assieme a una nuova generazione di street-artist come Eron (appena tornato dalla Biennale di Venezia) e Sten & Lex. Ma chi si aspetta di vedere una città che ha perso la sua identità si sbaglia di grosso. Non stiamo a New York ma ad Arezzo. Icastica rispetta un’estetica puramente italiana, di intrecci e intersezioni tra Medioevo e arte contemporanea, dove ci sono piazze che non possono essere forate, ancoraggi aerei che sfruttano ganci e bulloni già esistenti.

NUOVO MECENATISMO
Icastica è un esempio perfetto di arte applicata al territorio, “strumento principe per combattere il degrado – spiega Emanuele, il presidente della Fondazione Terzo Pilastro – come ha dimostrato l’esperienza di Big City Life a Roma, nel quartiere di Tor Marancia che oggi è più visitato dei grandi musei”.
Icastica 2015 s’incentra sul tema della cultura come nutrimento e dunque da coltivare. Arezzo si lega così all’Expo, estendendo il concetto del nutrimento, passando dal cibo all’arte e alla cultura.
“Le espressioni artistiche sono sempre segno della volontà di cambiamento delle società – sottolinea Emanuele – e la street-art è una delle espressioni più visibili dello spirito di questo tempo: la bellezza non deve essere più appannaggio di una élite di privilegiati, ma il destino dell’umanità”.