In Campania penalizzato il diritto all’istruzione. Parla la deputata Del Sesto (M5S): “Si potevano e si dovevano decidere altre misure”

“Si potevano e si dovevano decidere altre misure, prima di penalizzare il diritto all’istruzione”. Parola della deputata campana 5S, Margherita Del Sesto, che boccia l’ordinanza del governatore De Luca sulla chiusura delle scuole.

De Luca torna sceriffo e chiude le scuole in Campania per fermare il dilagare dei contagi. Era inevitabile oppure, come sostengono il premier Conte (“Non è la decisione migliore”) e la ministra Azzolina (“Decisione gravissima”), si potevano adottare misure diverse?
“La scelta di De Luca denota una grave sottovalutazione del ruolo della scuola per i giovani e per la comunità, ma anche dei problemi che la sua chiusura può arrecare: penso, in primis, ai genitori lavoratori, che saranno in difficoltà a organizzare i propri impegni quotidiani”.

Intanto in Campania protestano i genitori e gli autisti degli scuolabus contro la sospensione della didattica in presenza. La ministra Azzolina si è detta pronta ad impugnare l’ordinanza di De Luca, l’ultimo a riaprire e il primo a chiudere le scuole. Una decisione che condivide?
“Per me è una questione di contenuto, non di forma: le Regioni sono sì autorizzate a rendere più restrittive le misure dell’ultimo Dpcm, ma partire proprio dalla scuola è sconcertante quando, ad esempio, sui trasporti la situazione degli assembramenti è fuori controllo e sui tracciamenti dei contagi la Campania si distingue in modo negativo”.

Il sindaco di Napoli De Magistris è pessimista: “La scuola non riaprirà e resterà chiusa fino a Natale”. E ancora: “Siamo solo all’inizio di un’escalation che porterà a un lockdown, più o meno simile a quello di marzo”. Condivide le sue preoccupazioni?
“In tutta Italia è boom di contagi, difficile essere sereni in questo momento. Non a caso il Governo ha inasprito alcune misure. Ma commentare la situazione con maggiore o minore pessimismo non è molto utile. Di certo siamo ben lontani dalla condizione di marzo scorso e dobbiamo fare in modo di non tornarci. Tutto sta nell’impostare le giuste priorità quando si chiedono alla popolazione sacrifici in più”.

Scopriamo le carte: crede che la scuola, che tutti quest’estate chiedevano di riaprire, rischi di diventare il capro espiatorio di mancanze altrui? Vedi, per esempio, le criticità del trasporto pubblico…
“Credo che lo sia già, purtroppo. Oltre alla questione dei trasporti, sembra anche che tutte le responsabilità dell’organizzazione delle scuole ricadano sul Governo, quindi sulla ministra Azzolina. Non è così, perché una volta stabilite le norme a livello centrale, le Regioni devono fare la loro parte, adeguando e organizzando i territori sulla base di quelle. Tuttavia, questo non è avvenuto allo stesso modo in tutta Italia, ed i risultati sono, purtroppo, visibili”.