Il partito socialdemocratico (Psd) della Romania – sonoramente sconfitto alle elezioni presidenziali – non sosterrà alcun candidato al ballottaggio del 18 maggio, dove si sfideranno il leader del partito estremista di destra filo-russo Aur, George Simion, e il sindaco di Bucarest, l’indipendente Nicusor Dan. Lo ha annunciato ieri il leader della formazione, Marcel Ciolacu, subito dopo aver datole dimissioni da primo ministro.
Un voto isolazionista per la Romania
Simion ha vinto il primo turno col 40,96% dei voti, contro il 20,99% raccolto da Dan, che ha superato di un soffio il candidato della coalizione di governo Crin Antonescu (20,07%). Il leader del partito estremista Aur ha ottenuto 3,86 milioni di voti, più di quanti ne avesse ottenuti Calin Georgescu al primo turno delle elezioni presidenziali del 2024, poi annullate. Sempre ieri il ministro degli Interni, il liberale Catalin Predoiu, è stato nominato primo ministro ad interim dopo le dimissioni di Ciolacu.
Simion: “In politica estera faremo come Meloni”
Intanto Simion ha esposto la sua linea politica: “Avremo la stessa politica estera dell’Italia. Adotteremo la stessa strategia di Giorgia Meloni”, ha dichiarato. Quanto agli aiuti all’Ucraina dice: “Saremo nella stessa posizione solo se gli ucraini rispetteranno i diritti delle minoranze, perché abbiamo mezzo milione di romeni lì e loro non rispettano i loro diritti in materia di chiesa e scuola: cercheremo di imporlo alla parte ucraina. Ma siamo sulla stessa lunghezza d’onda nel condannare la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. Sosteniamo una Nato forte e sosteniamo un’alleanza forte con l’amministrazione di Trump”.
E in merito al ReArm Europe afferma: “Voterò contro il riarmo dell’Unione europea perché per scopi militari abbiamo la Nato e non serve creare una nuova forma di alleanza militare”. Per Simion, la Russia “è un pericolo. Ma il pericolo più grande è avere due blocchi geopolitici separati, avere l’Unione europea e gli Stati Uniti come avversari”.
Per Dan sarà uno scontro tra filo-occidentali e anti-occidentali
“Ci aspetta un difficile secondo turno contro un candidato isolazionista. Non sarà uno scontro tra due persone, ma tra un orientamento della Romania filo-occidentale e uno ostile e anti-occidentale. Per questo chiedo a tutti i romeni di essere parte di questa battaglia”, ha dichiarato invece Dan. “Sono ottimista su un nostro successo e che la Romania resterà sulla strada dell’alleanza occidentale – aggiunge – Il mio status di candidato indipendente mi consente di negoziare senza problemi con tutte le parti. Riuscirò, insieme alle forze politiche europeiste, a trovare punti di convergenza per avanzare soluzioni alle crisi che ci attendono”.