In tutta Europa si rientra in aula nel caos. Dibattiti feroci sulle misure di prevenzione. In Germania le scuole sono state aperte e subito richiuse in 9 lander su 16

Come si torna a scuola nel resto d’Europa? Nei diversi Paesi ci si sta preparando con la stessa incertezza che c’è qui in Italia rispetto all’andamento della pandemia e all’efficacia delle misure di prevenzione.  In Francia è stato deciso l’obbligo di indossare la mascherina per tutti gli adulti nelle scuole, senza distinzione tra gli asili nido e le secondarie. Dunque anche gli insegnanti dovranno portarla mentre fanno lezione. Le aule riapriranno il primo settembre e le mascherine non saranno fornite gratuitamente, a differenza di quanto avverrà da noi, dove il commissario all’emergenza Domenico Arcuri ha garantito l’invio quotidiano e gratuito di 11 milioni di mascherine a tutte le scuole del nostro territorio (oltre 40mila plessi scolastici), oltre a 170mila litri di gel igienizzante a settimana.

In Germania invece le lezioni sono già cominciate il 3 agosto in 9 lander su 16. Nel sistema federale tedesco, l’istruzione è di competenza regionale, e pertanto ogni autonomia ha fatto di testa propria, alimentando incertezze, ritardi e retromarce. Un caos esploso lo scorso 22 agosto, quando oltre cento scuole sono state richiuse, con 350 docenti e 6mila alunni messi in quarantena. Nessuna uniformità sull’adozione delle mascherine: nel Brandeburgo agli alunni non serve, a Berlino invece la dovranno indossare nei corridoi e al bagno, nel Nord-Reno Vestfalia la dovranno tenere anche in classe.

Stessa incertezza si registra in Spagna. Proprio oggi il governo ha convocato una riunione con le comunità autonome per capire come gestire la riapertura. In generale, l’uso della mascherina è previsto all’esterno delle classi se non si riesce a rispettare il metro e mezzo di distanza, e anche in aula qualora gli alunni interagiscano con altre classi e non riescano a mantenere la distanza “di sicurezza”. Niente mascherina né distanziamento invece nelle classi fino a 25 studenti della scuola o dell’infanzia o della primaria.

Nel Regno Unito, a una settimana dall’apertura delle scuole Boris Johnson ha fatto retromarcia sulle mascherine, decidendo adesso che ne va imposto l’obbligo agli studenti delle secondarie almeno nei corridoi e nelle aree comuni, anche s non in classe. In alcune aree dell’Inghilterra meno esposte al Covid la questione delle mascherine obbligatorie è stata però demandata alla discrezione dei presidi.