L’industria italiana cola a picco. Secondo l’Istat a marzo il fatturato delle aziende è diminuito dell’1,6%

L'industria italiana cola a picco. Secondo l'Istat a marzo il fatturato delle aziende è diminuito dell'1,6%

L’industria italiana cola a picco. Secondo l’Istat a marzo il fatturato delle aziende è diminuito dell’1,6%

A marzo il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, è diminuito in termini congiunturali dell’1,6% in valore e dell’1% in volume. Su base tendenziale il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, ha registrato una flessione dell’1,1% sia in valore che in volume. Lo ha reso noto l’Istat.

Nel primo trimestre 2025, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, è aumentato sia in valore (+1,5%) che in volume (+1,2%).

L’industria italiana cola a picco. Secondo l’Istat a marzo il fatturato delle aziende è diminuito dell’1,6%

Si registrano flessioni congiunturali dell’1,3% sul mercato interno (-0,4% in volume) e del 2,1% su quello estero (-1,9% in volume). Per il settore dei servizi si stima una crescita in termini congiunturali dello 0,7% sia in valore sia in volume, con una dinamica positiva sia nel commercio all’ingrosso (+0,9% in valore e +0,8% in volume) sia negli altri servizi (+0,5% in valore e +0,7% in volume).

Gli indici destagionalizzati del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie registrano a marzo un aumento congiunturale per i soli beni di consumo (+1,0%) mentre si rilevano marcate flessioni per l’energia (-12,2%) e diminuzioni più contenute per i beni strumentali (-2,8%) e per quelli intermedi (-0,7%). Su base tendenziale, a marzo 2025, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione dell’1,1% sia in valore che in volume. Si rilevano diminuzioni dell’1,1% sul mercato interno (-1,3% in volume) e dell’1,4% su quello estero (-0,6% in volume). I giorni lavorativi di calendario sono stati 21 come a marzo 2024.

Gli indici corretti per gli effetti di calendario del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie registrano, su base annua, un incremento solo per i beni di consumo (+2,6%), mentre si osservano marcati cali per l’energia (-13,4%) e flessioni più contenute per i beni strumentali (-1,4%) e per i beni intermedi (-1,9%). A marzo, nei servizi si registrano incrementi tendenziali dell’1,3% in valore e dello 0,1% in volume. Nel commercio all’ingrosso si rileva un aumento in valore (+0,7%) e un calo in volume (-0,1%), mentre negli altri servizi il fatturato cresce su base annua sia in valore (+2%) sia in volume (+0,2%).