Isoardi fuori, scoppia un caso Rai. Salta il programma della conduttrice legata a Salvini. Alla porta anche Giannini, un altro antirenziano

Isoardi fuori, scoppia un caso Rai. Salta il programma della conduttrice legata a Salvini. Alla porta anche Giannini, un altro antirenziano

Tra gli esclusi dai nuovi palinsesti autunnali della Rai spiccano due nomi: Massimo Giannini ed Elisa Isoardi. Il primo è il più antirenziano dei conduttori. La seconda è legata a Matteo Salvini. Senza scomodare Agatha Christie possiamo dire che si tratta di due indizi, quindi manca il terzo affinché si possa parlare di una prova. Un caso che sarebbe letto come una vendetta di Palazzo Chigi. Della Rai renziana contro due oppositori. Se Michele Santoro non dovesse rientrare neanche con le docu-fiction potrebbe essere il terzo indizio che chiude il cerchio. Per il ritorno del Teletribuno in Rai si stanno battendo Carlo Freccero e Giorgio Gori, quest’ultimo pronto ad aiutare la sua ex socia di Magnolia, Ilaria Dallatana, attuale direttrice di Raidue. Chi non crede alle vendette renziane può ribattere sostenendo che a Giannini scade il contratto a fine stagione e il suo Ballarò è stato superato dal competitor Floris anche nelle sovrapposizioni. Per quanto riguarda la Isoardi la sua parabola discendente era già cominciata prima che arrivasse Campo Dall’Orto. Anche se per diversi anni la conduttrice ha mostrato un attaccamento alla Rai e forse non sembra giusto che non si trovi un programma per lei. Mediaset potrebbe offrirglielo nella prossima stagione. Si pensa alla Isoardi per Melaverde.

ADDIO TALK – Chi prenderà il posto di Giannini a Ballarò? Ammesso e non concesso che ci sarà ancora il talk settimanale nel palinsesto autunnale di Raitre. Perché le ultime notizie non lo vedono affatto in buona salute. I talk hanno perso smalto, soprattutto quelli in prima serata. Lo stesso Vespa dovrà rinunciare a una serata. Ma per il prime time Virus e probabilmente anche Ballarò dovranno lasciare spazio a trasmissioni tipo Iene e Invasioni barbariche. Con titoli diversi perché i format sono rispettivamente di Italia 1 e La7. A tale scopo si cercano conduttori adatti. Per un programma alla Fazio di interviste si è pensato prima ad Alessandro Cattelan (ma a Sky Scrosati l’ha blindato) poi a Pif. Chissà che non torni in corsa pure Antonello Piroso che si inventò Niente di personale, un format di successo. L’ex La7, tuttavia, sembra destinato ad accasarsi a Mediaset. Mancano solo data e firma. Un altro candidato in corsa per un posto da conduttore è Tommaso Cerno, autore e presentatore della trasmissione D-Day I giorni decisivi in onda su Rai 3. Per il programma di satira la Rai puntava su Maurizio Crozza ma Urbano Cairo se lo tiene stretto a La7. Qualcosa di diverso dai talk, la cui era in Rai in prima serata è tramontata, potrebbe essere un programma con le docu-fiction. E qui il pensiero va a Santoro.

QUI MEDIASET – A Cologno si interrogano se aumentare lo spazio a Matrix, visto che Bruno Vespa avrà una serata in meno. C’è Nicola Porro che potrebbe arrivare con Virus. Intanto in questi giorni Carmelo Abbate conduce Il Labirinto, storie di ordinaria ingiustizia alle 23:40 su Retequattro. Anche Alessandra Viero ha la sua opportunità con Il terzo indizio in prime time. E Paolo Bonolis non è ancora detto che vada via.