“Israele ha violato tutte le leggi e i diritti degli attivisti della Global Sumud Flotilla”. La denuncia dell’ex sindaca di Barcellona e membro della spedizione umanitaria, Ada Colau

L’ex sindaca di Barcellona denuncia maltrattamenti e detenzione illegale. Attesa oggi la liberazione di Greta Thunberg, espulsa da Israele verso la Grecia

“Israele ha violato tutte le leggi e i diritti degli attivisti della Global Sumud Flotilla”. La denuncia dell’ex sindaca di Barcellona e membro della spedizione umanitaria, Ada Colau

“È stato un viaggio molto intenso e difficile, con un finale complicato. Abbiamo vissuto un’esperienza molto dura”. Con queste parole l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau ha raccontato il suo ritorno in Spagna dopo la detenzione in Israele, dove era stata arrestata insieme ad altri membri della Global Sumud Flotilla, l’iniziativa internazionale che mirava a portare aiuti e solidarietà alla popolazione palestinese.

Atterrata nella tarda serata di domenica all’aeroporto di El Prat, a Barcellona, Colau è stata accolta da decine di sostenitori della causa palestinese e da rappresentanti politici. Nelle sue prime dichiarazioni ha accusato Israele di aver violato “tutte le leggi e tutti i diritti” dei partecipanti alla missione, definendo il trattamento ricevuto “denigrante e disumano”.

La denuncia: “Ci hanno umiliati e privati di ogni diritto”

Secondo quanto dichiarato dall’ex prima cittadina di Barcellona, le autorità israeliane avrebbero intercettato la flottiglia in acque internazionali, procedendo a un arresto che Colau definisce “illegale e inammissibile”. “Lo Stato di Israele ha violato tutte le leggi — ha detto — ci hanno arrestati in acque internazionali e sequestrato le nostre imbarcazioni. È illegale e inammissibile”.

Una volta condotti al porto di Ashdod, gli attivisti sarebbero stati accolti, racconta Colau, “da centinaia di poliziotti che ci hanno umiliati, tenuti per ore in ginocchio con la testa contro il suolo, senza darci acqua e tirandoci per i vestiti”.

Durante i quattro giorni di detenzione, Colau riferisce di maltrattamenti, condizioni igieniche precarie e isolamento totale. “Eravamo in sedici in una cella di sei metri per tre, senza mai poter uscire per un’ora d’aria. Non ci hanno permesso di fare la doccia, né di contattare le nostre famiglie, gli avvocati o le autorità consolari. A persone diabetiche e asmatiche non sono state fornite le medicine salvavita”, ha denunciato.

Nonostante le vessazioni, l’ex sindaca ha voluto ribadire che la sofferenza degli attivisti “non è nulla a confronto di quella patita dal popolo palestinese”.
“L’importante — ha aggiunto — è fermare il genocidio e aprire corridoi umanitari. L’azione continua, perché ci sono ancora compagni detenuti in quel carcere orribile. Vi chiediamo di mobilitarvi, perché la pressione sociale funziona”.

La replica di Israele e la liberazione di Greta Thunberg

Le autorità israeliane hanno respinto le accuse, definendo “menzogne palesi” le notizie sui presunti maltrattamenti diffuse da vari media internazionali. Il ministero degli Esteri israeliano ha negato le violazioni, sostenendo che i partecipanti alla Global Sumud Flotilla sono stati trattati nel rispetto delle procedure.

Tra i nomi più noti della missione figura Greta Thunberg, la giovane attivista svedese per il clima, che — secondo quanto annunciato dalla stessa organizzazione su X (ex Twitter) — sarà liberata oggi ed espulsa da Israele verso la Grecia insieme a un gruppo di 70 attivisti.

Nei giorni scorsi, il quotidiano The Guardian aveva riportato che Thunberg si trovava in una cella “infestata da insetti” e che soffriva per la mancanza di acqua e cibo, con sintomi di disidratazione. Notizie che il governo israeliano ha smentito con fermezza.

La Global Sumud Flotilla e le proteste internazionali

La Global Sumud Flotilla — di cui facevano parte attivisti, parlamentari e figure pubbliche provenienti da diversi Paesi — aveva salpato con l’obiettivo di rompere simbolicamente il blocco imposto a Gaza e portare sostegno alla popolazione palestinese.

L’arresto in acque internazionali e il successivo trattamento degli attivisti hanno però scatenato nuove polemiche e proteste internazionali, con richieste di chiarimenti alle autorità israeliane da parte di organizzazioni per i diritti umani e governi europei.

Colau ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di continuare la mobilitazione: “Tutte le proteste delle ultime settimane stanno producendo un cambio di paradigma e isolando sempre di più lo Stato terrorista di Israele”.