La casa delle spie. A Roma Conte e Mattarella inaugurano la maxi-sede unitaria dell’intelligence di piazza Dante

L'intelligence italiana ha una nuova sede nella Capitale, a Piazza Dante

E’ grande come dieci campi da calcio, pari ad oltre 60mila metri quadrati di superficie e da oggi potrà ospitare più di mille uomini e donne appartenenti al comparto dell’intelligence italiana. E’ la nuova sede unitaria di Aisi e Aise, le due agenzie di intelligence, e del Dis, il dipartimento di Palazzo Chigi che ne sovrintende l’attività.

Ad inaugurarla, a Roma, a piazza Dante, sono stati il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello del Consiglio, Giuseppe Conte, insieme al presidente di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo, e ai direttori delle due agenzie, Mario Parente (Aisi) e Luciano Carta (Aise), e dello stesso Dis, Gennaro Vecchione.

La sede unitaria dell’Intelligence è situata in un edificio costruito nel primo decennio del Novecento. In passato, e prima di un lungo percorso di riqualificazione, aveva ospitato i servizi finanziari di Cassa depositi e prestiti e prima ancora delle Poste italiane che lo hanno utilizzato fino a non molti anni addietro. All’interno ospita una “Parete della Memoria” dedicata ai quattro Caduti del Comparto intelligence che hanno donato la propria vita per il compimento della missione: Vincenzo Li Causi, Nicola Calipari, Lorenzo D’Auria e Pietro Antonio Colazzo.

“In questa sede di Piazza Dante – ha detto il premier Conte – saranno ospitate d’ora innanzi tre strutture il cui dovere, e la cui ragion d’essere, è lavorare armoniosamente per tutelare l’interesse nazionale. Questo Palazzo è, pertanto, molto più che il nuovo indirizzo dei Servizi Segreti. E’ la raffigurazione plastica di un percorso indicato dalla legge di riforma, che ha opportunamente delineato un’articolazione non unica, ma triadica, della nostra intelligence, intesa a valorizzare e potenziare il portato etico ed operativo dei due Servizi, anche ampliando lo spettro della loro attività di raccolta informativa. Ho tenuto molto ad inaugurare questa nuova sede unitaria, dove da oggi potrà essere scritta una nuova pagina nella storia della sicurezza nazionale e nella storia della nostra democrazia”.

“Era nella natura delle cose che – ha detto il direttore del Dis, Vecchione a margine dell’inaugurazione -, già all’indomani del varo della legge di riforma, in attuazione del suo spirito ed in aderenza ai suoi principi ispiratori, il Vertice del Comparto venisse incaricato di trovare, dall’Autorità governativa e con il conforto delle Autorità parlamentari di controllo pro tempore, una sede unitaria, ove situare le diverse articolazioni del Sistema di Informazione dislocate in varie strutture della Capitale”.

“Ora anche tale obiettivo è stato ottenuto – ha aggiunto il numero uno del Dis – non senza gravi difficoltà evidenziatesi da ultimo anche in concomitanza con la mia recente assunzione dell’incarico, che stavano trasformando la struttura nell’ennesima ‘cattedrale del deserto’ per vicende societarie dell’appaltatore. Cantiere fermo, ma la determinazione, la volontà di impedire questo fallimento ed il senso di profondo attaccamento ad ideali che vanno al di là di una visione burocratica dei propri ruoli hanno permesso il superamento della criticità e di poter scoprire ancora una volta quanto nobile sia il popolo italiano, come i “nostri, e sottolineo “nostri” operai, che nella fase più delicata si sono sentiti parte degli interessi nazionali, prodigandosi, ben oltre il dovuta”.

“Già adesso pienamente complementari, Dis, Aise ed Aisi – ha spiegato ancora Vecchione – riconosceranno d’ora innanzi, in questo Palazzo, l’espressione della loro raggiunta integrazione e coesione. Il nostro convincimento è che questa visione moderna di intelligence sia la più coerente con la delicatezza dei nostri compiti e le aspettative dei cittadini. I valori, primo fra tutti la lealtà alle Istituzioni ed ai principi fondanti della nostra democrazia, sono il cemento più forte ed autentico della comunità intelligence”.