La liberazione dei pescatori è una festa per tutti gli italiani. Tranne per i rosiconi di Lega e FdI. Suriano (M5S): “Da Salvini e Meloni critiche surreali. Noi pensiamo al Paese, il loro è finto patriottismo”

Riportare a casa i 18 pescatori sequestrati il primo settembre scorso al largo di Bengasi, in Libia, “è sempre stata una priorità assoluta per il Movimento Cinque Stelle”. Ecco perché da Giorgia Meloni e Matteo Salvini – che anche ieri sono stati profondamente critici nei confronti dell’operato del governo – non si può che constatare una “miopia politica” che lascia trasparire a sua volta “un pizzico di invidia per l’ottimo lavoro portato avanti dal ministro Di Maio e dal presidente Conte con l’avallo della nostra intelligence”. Queste le conclusioni di Simona Suriano, deputata e capogruppo del Movimento cinque stelle in commissione Esteri dopo la liberazione di ieri dei nostri connazionali.

La giornata di ieri è epocale. I familiari dei pescatori hanno detto: “Per noi è già Natale”. Però va ricordato che ci sono voluti ben 108 giorni…
Siamo estremamente contenti del lieto fine sulla vicenda dei pescatori. Riportarli a casa è sempre stata una priorità assoluta per il MoVimento 5 Stelle. A chi contesta la lunghezza dei tempi per liberarli vorrei ricordare che la Libia è un Paese in conflitto e che il generale Haftar è il leader di quella parte non riconosciuta dalla comunità internazionale, il contesto non è agevole. Le trattative sono state lunghe e delicate. Un plauso va dunque a tutti gli attori coinvolti in questo sforzo diplomatico che rende l’Italia un Paese ancora più forte e autorevole in campo internazionale. La Sicilia e Mazara del Vallo avranno un motivo in più per festeggiare il Natale in serenità con le proprie famiglie.

In questi mesi il governo avrà anche lavorato sotto traccia eppure le critiche non sono mancate specie dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che non la considera una vittoria della diplomazia italiana, né della politica italiana. Siamo alle solite strumentalizzazioni?
In un giorno di festa per l’Italia e la Sicilia, Meloni fa trasparire miopia politica e un pizzico di invidia per l’ottimo lavoro portato avanti dal ministro Di Maio e dal presidente Conte con l’avallo della nostra intelligence. Poi sa che altro c’è?

Cosa, mi dica.
Che è surreale. Nei casi in cui il nostro governo si comporta in maniera autorevole, non solo nel Mediterraneo ma nel contesto internazionale, è merito di qualcuno e quando invece ci sono situazioni difficili è sempre colpa del governo. La verità, invece, è sotto gli occhi di tutti.

Cioè?
Mentre l’opposizione – con Meloni e Salvini in testa – ha alzato per settimane una cagnara propagandistica, la nostra intelligence esterna era al lavoro con quel basso profilo che vicende del genere richiedono per raggiungere l’obiettivo di riportare a casa i nostri pescatori. Ci sono riusciti. Noi lavoriamo per il bene del Paese e dei cittadini italiani, a loro lasciamo il finto patriottismo.

Accennava a Matteo Salvini…
Sì.

Ecco, il leader della Lega ha accusato, invece, il governo di “smania comunicativa” sollevando il dubbio di mettere in pericolo l’operazione annunciando troppo presto la liberazione dei pescatori. Come replica?
Ricordo che Salvini, quando era ministro degli Interni, ha fatto infuriare persino il procuratore di Torino per suo tweet avventato con le operazioni degli agenti ancora in corso. Era il 4 dicembre del 2018. Ma è stato protagonista anche di altri episodi simili. Insomma, forse, non sono Conte e Di Maio che soffrono di smania comunicativa ma qualcun altro.

Risolta la “grana” dei pescatori, rimane la questione Regeni ancora apertissima. Oggi all’europarlamento si voterà una risoluzione per pretendere dall’Egitto maggiore collaborazione. La verità e la giustizia per Regeni passano per Bruxelles?
È opportuno che ad esprimersi chiaramente su questo tema siano anche i nostri partner europei attraverso azioni mirate, d’altronde Giulio era cittadino europeo non solo italiano. Assistere agli egoismi europei fa male e non fa altro che avallare scelte in contrasto coi diritti umani.

Qual è la sua speranza?
Mi auguro che oggi il Parlamento Europeo approvi questa risoluzione che invita a rivedere le normali relazioni amichevoli sul piano diplomatico ed economico con chi si macchia di gravi violazioni come l’Egitto. Adesso occorre che l’Unione Europea si impegni e faccia pressioni su Al Sisi il quale deve rispettare i nostri principi, non esibire le nostre medaglie.