Le Lettere

La pace di Erode

Ho visto in tv lo scontro fra Conte e Maurizio Molinari. Conte è l’unico leader che s’indigna per l’eccidio di Gaza. Come fanno politici e giornalisti a rimanere indifferenti alla carneficina di decine di migliaia di bambini?
Valerio Massa
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Gentile lettore, lei ha ragione a chiamare in causa i giornalisti. Faccio questo mestiere da circa 40 anni e provo sgomento di fronte allo spaventoso cinismo o conformismo di così tanti colleghi, emerso con la guerra in Ucraina e poi con la Palestina. Chi fino al giorno prima scriveva che l’Ucraina era uno stato corrotto, pervaso da un’ideologia nazistoide (lo ha scritto anche la Schlein in un libro pochi mesi prima di andare alla guida del Pd), ora finge che le brigate Azov e consimili reparti neonazi siano fior fiore di democratici. E chi si mostra indignato dalla morte di circa 600 bambini ucraini in tre anni di guerra, passa sopra senza alcuna vergogna all’ecatombe erodiana a Gaza. La stessa ipocrisia si è vista quando Molinari continuava a chiedere a Conte: “Perché non avete chiesto un minuto di silenzio per le vittime del 7 ottobre?”. A parte che il Parlamento lo ha fatto varie volte, la slealtà è nell’equiparare centinaia di morti israeliani a decine di migliaia di palestinesi uccisi nel sistematico eccidio di un popolo. Molinari mentiva anche quando diceva: “Se Hamas libera gli ostaggi, la guerra finisce domattina”. È falso e lo sa. Netanyahu ha affermato più volte che la restituzione degli ostaggi non porterà la tregua: Israele persegue l’eliminazione definitiva di un intero popolo, cosa molto simile a ciò che Hitler chiamava “la soluzione finale”.