La tv è per le donne da combattimento. Da Parietti a d’Urso, chi ha vinto la guerra mediatica. Luoghi comuni, invidie e malignità frenano l’ascesa

A un uomo basta una giacca e una cravatta per conquistare la fiducia, come fanno i venditori di aspirapolveri porta a porta. Per le donne è tutt’altra musica: c’è da scalare il muro del film Ufficiale e gentiluomo. E se ci riescono si maligna su a chi l’abbiano data. Ciò nonostante vanno avanti come panzer. Soprattutto in tv. Sono loro il sesso forte. Conti e Bonolis guidano una sporca dozzina di reduci. Per contro le conduttrici dominano il daytime e sono pronte a prendersi i talk. Ma prima di diventare star della tv quanti rospi hanno dovuto ingoiare Alba Parietti, Barbara d’Urso, Ilaria D’Amico, Eleonora Daniele? La Parietti da Galagoal in poi ha subito linciaggi mediatici. La d’Urso ancora li subisce. Non può fare un’intervista che si scatena il finimondo. Sulle Del Noce Angels si è detto peste e corna. Eppure Daniele, Balivo, Isoardi sono conduttrici consolidate. Ilaria D’Amico, Paola Ferrari, Mikaela Calcagno sono una squadra che si è presa il pallone dando il calcio agli uomini.

NEL MIRINO
Monica Setta è stata fatta a pezzi, eppure gli ascolti del suo Fatto del giorno Raidue ancora se li sogna. In questa carneficina mediatica ci sono finite pure Luisella Costamagna, Mia Ceran e Giulia Innocenzi. Ora nel mirino c’è Francesca Barra. è attaccata ovunque. Con astio. Soprattutto sui social. Lei commette l’errore di rispondere a tutti. E si scatena il putiferio. Conduce In Onda da tre giorni e ha già collezionato una rassegna stampa degna di Lilli Gruber. Il battibecco con Feltri all’esordio, visto e rivisto sul web è già un cult (e Cairo gongola). Così come l’indifferenza di Enrico Mentana che non la nomina mai quando dà la linea a In Onda. La Barra è stata gettata nella gabbia. Per superare l’esame le basta non strafare. Parietti, d’Urso, D’Amico e Daniele ce l’hanno fatta. Condurre un programma – a fianco di un vulcano in eruzione come Paragone che cavalca la protesta – non è come fare l’opinionista. Tuttavia, è sempre meglio affrontare i leoni nell’arena che denigrarli dalle gradinate.