La vecchiaia fa male ai Cesaroni e a Zelig. I flop del Biscione: troppi cambi fatali. Amendola e soci accusano le troppe defezioni. Senza Bisio è dura

In attesa del ritorno a gennaio dell’Isola dei Famosi (per la prima volta su Canale 5), Magnolia può sorridere per i successi della coproduzione dell’Eredità, sempre leader del preserale, ma non lo può certo fare per il flop di Questioni di famiglia su Raitre, chiuso in anticipo dopo solo due puntate. Lo share della prima puntata, 2,1% (547.000 spettatori), si è ridotto ulteriormente nella seconda, che ha ottenuto solo 386 mila spettatori e uno share dell’1,47%. Un fiasco anche per Lux Vide. Si tratta della fiction Romeo e Giulietta, in onda sempre nel prime time di Canale, i cui ascolti sono stati addirittura sotto i tre milioni (2.992.000 spettatori e il 12,34% di share). Del resto non tutte le ciambelle escono col buco. Lo sa bene FremantleMedia che ha dovuto incassare la chiusura anticipata di Linea Gialla, il format affidato a Salvo Sottile su La7. Ma i flop più clamorosi della stagione sono stati i Cesaroni e Zelig.

PERSA L’IDENTITÀ
Due programmi consolidati, ai quali evidentemente fanno male l’invecchiamento e la perdita dei personaggi più amati. La fiction di Publispei ha avuto una media di 3.680.000 spettatori, pari al 14,83% di share, in netto calo rispetto alla precedente stagione di quasi un milione di spettatori e 3 punti di share (4.423.000 spettatori e il 17,75% di share, la media dei Cesaroni 5). Poco superiore al 14% (14,54%, pari a 3.530.000 spettatori), e ben al di sotto delle stagioni precedenti, anche la media di Zelig, prodotto da Bananas. La formula dei conduttori diversi non ha funzionato.