La7 nel caos. Redazione in agitazione contro Urbano Cairo: “l’editore guadagna, ma nessun premio di produzione ai giornalisti”

I giornalisti di La7 sono sul piede di guerra con l’editore Urbano Cairo. L’assemblea dei giornalisti ha proclamato all’unanimità lo stato di agitazione.

I giornalisti di La7 sono sul piede di guerra con l’editore Urbano Cairo. L’assemblea dei giornalisti ha proclamato all’unanimità lo stato di agitazione e affidato al comitato di redazione tre giornate di sciopero. “La redazione de La7 – informa una nota – chiede all’azienda l’apertura immediata di un confronto sugli organici, il chiarimento delle ricadute dell’operazione Rcs, sotto ogni profilo, un piano industriale che preveda investimenti a cominciare da quelli sulla redazione, risorsa imprescindibile per aumentare l’offerta de La7 su tutte le piattaforme e la definizione di un premio di produzione. Gli ascolti in forte aumento (a settembre +17,2 per cento nella giornata, dato ribadito nelle settimane successive), e la raccolta pubblicitaria in crescita (+2%, in controtendenza rispetto al panorama generale) confermano, dopo i primi nove mesi del 2016, che La7, trainata dal Tg di Enrico Mentana e dall’informazione, è la risorsa più rilevante per Cairo Communication, anche dopo l’acquisizione di Rcs”.

“Dei 118 milioni di euro incassati dalla concessionaria pubblicitaria del gruppo, da gennaio a settembre di quest’anno, oltre 97 milioni arrivano dalla vendita degli spot di La7 e La7d – prosegue la nota -. Eppure ai giornalisti delle redazioni, i meno retribuiti del gruppo, non è riconosciuto un premio di produzione collettivo, come invece accade, giustamente, per i dipendenti non giornalisti dell’emittente. Questo nonostante un atteggiamento non conflittuale e di grande condivisione degli obiettivi, difficoltà operative crescenti, a cominciare dalla condizione ormai insostenibile delle sedi sotto il profilo dell’agibilità e della sicurezza, il mancato rimpiazzo di ben cinque colleghi andati in pensione e di quelli in malattia da lungo periodo. Una situazione divenuta ormai inaccettabile”.