L’addio al calcio del Principe del gol. Reti a raffica per Diego Milito in Argentina, Spagna e Italia. E quella firma su tutti i successi del triplete dell’Inter – VIDEO –

Gol a raffica per Diego Milito in Argentina, Spagna e Italia. E quella firma su tutti i successi del triplete dell'Inter - VIDEO -

Gli ultimi due gol sono arrivati nella sua gara d’addio. Nello stadio del Racing Avellaneda, la prima e ultima squadra della straordinaria carriera di Diego Alberto Milito. Con il Racing ha esordito e nel 2001 ha vinto il suo primo titolo. Sempre col Racing ha chiuso portando nuovamente la sua squadra al trionfo nel 2015 quando è tornato in Argentina.  Ma negli anni el Principe del Bernal ha segnato sempre e ovunque. Dalla Spagna all’Italia. Milito è uno che ha lasciato il segno. Nel 2004 è arrivato in Italia, al Genoa. Conquistando a suon di gol la serie A. Ma il Genoa di Preziosi viene retrocesso in C1, così Milito va in prestito al Real Saragozza che poi lo acquisterà a titolo definitivo. L’amore col Genoa è però qualcosa di viscerale e nel 2008 il Principe rifiuta il Tottenham pur di tornare a Genoa. Dove, manco a dirlo, firma 24 gol nella massima serie. Non è un caso se uno segna così. E, allora, l’Inter di Josè Mourinho decide di puntare su di lui per raggiungere le vette più alte.  Arriva a Milano nella stagione 2009-2010 e vince tutto. Coppa Italia, Champions League e Campionato. Milito mette la firma su tutte e tre le competizioni segnando i gol decisivi. Decide la finale di Coppa Italia contro la Roma (1-0) con un tiro incredibile sotto l’incrocio dei pali. A Siena firma lo 0-1 che vale lo scudetto. E nella finale di Madrid manda al tappeto il Bayern Monaco con due gol che resteranno a lungo, forse per sempre, negli occhi dei tifosi nerazzurri. Perché è con l’Inter che Milito arriva alla consacrazione definitiva. Un ragazzo semplice nei modi, mai comportamenti fuori dalla normalità. Nessuna parola fuori posto, forse le uniche sono quelle che hanno fatto tremare i tifosi nerazzurri nel post finale di Champions. Ma alla fine il Principe è rimasto a Milano. Quella dopo il triplete è stata la stagione più sofferta dal punto di vista realizzativo. Un po’ di pausa prima di tornare a segnare come prima e più di prima nel 2011-2012 quando in campionato timbra il cartellino ben 24 volte. Due in più rispetto all’anno dei sogni 2009-2010. L’anno successivo, però, è il più brutto. Quello dell’infortunio al ginocchio che tiene fuori il Principe per diversi mesi. Non poteva, però, certo finire così. Non lo meritava lui e non lo meritavano i tifosi dell’Inter. E, scongiurato il ritiro anticipato, Milito regala ancora qualche piccola gioia ai tifosi dell’Inter gonfiando di nuovo la rete. Nel 2014 il Principe decide di tornare in Argentina. Non è ancora il tempo di appendere le scarpette. Milito torna nella sua prima squadra, il Racing Avellaneda. Non certo a svernare. Il Principe ha ancora fame e regala al Racing un nuovo titolo. Come nelle favole più belle. Questa è quella di Diego Milito. Che ieri sera si è chiusa in Argentina. Con tante lacrime, come quelle di gioia che il Principe ha regalato sempre ai suoi tifosi.