L’Alfanopoli si allarga. Al gruppo parlamentare del Nuovo Centrodestra assunta la cognata del ministro

Il nome in ballo, stavolta, è quello di Flavia Montana, moglie dello stesso Alessandro Alfano e quindi cognata del ministro dell’interno.

Non c’è soltanto il fratello Alessandro. Nei meandri della pubblica amministrazione e delle politica italiana ha trovato collocazione lavorativa anche un altro profilo legato ad Angelino Alfano. Il nome in ballo, stavolta, è quello di Flavia Montana, moglie dello stesso Alessandro Alfano e quindi cognata del ministro dell’interno. Si dà il caso che la Montana sia stata assunta al gruppo parlamentare Area Popolare, ovvero la formazione che riunisce l’Udc e quel Ncd (Nuovo Centrodestra)  presieduto proprio dal titolare del Viminale. Così, quando sono ancora vive le polemiche sul ruolo da dirigente di Poste ricoperto in Sicilia dal fratello, un altro caso rischia di mettere in imbarazzo il ministro e i diretti interessati. La Montana, in particolare, è stata assunta come “responsabile comunicazione web e social media”. E oggi lavora nel gruppo alla Camera. Ma come è arrivata a Montecitorio? E quale compenso percepisce? Naturalmente La Notizia ha posto tutte le questioni al medesimo gruppo Ap.

LA STORIA – Il quale ha preliminarmente comunicato che “la dottoressa Montana è stata assunta presso il gruppo parlamentare Area popolare come responsabile comunicazione web e social media nel gennaio del 2014 dopo avere maturato diverse esperienze professionali, puntualmente indicate nel suo curriculum vitae, nel settore di sua competenza”. In realtà nel gennaio del 2014 il gruppo Area popolare non era ancora nato, ma è da registrare che l’assunzione della cognata di Alfano risale all’inizio di quell’anno. Quanto al compenso, Ap ha fatto sapere che, “previo indefettibile consenso dell’interessata, trattandosi di dati sensibili coperti dalla legge sulla privacy”, il gruppo “corrisponde l’importo complessivo di 1.920 euro mensili, assolutamente in linea con quanto previsto dal regolamento del personale dei gruppi parlamentari”.

Dopodiché l’attenzione si sofferma sui titoli. “La dottoressa Montana”, ha proseguito Ap, “ha conseguito la laurea magistrale in scienze della comunicazione sociale e istituzionale presso l’Ateneo di Palermo, con la votazione finale di 110/110 cum laude, dopo avere conseguito la laurea triennale presso lo stesso Ateneo in comunicazione pubblica, sempre con la stessa votazione”. Ma non finisce qui, perché la stessa Montana, “dopo diverse esperienze all’estero (Oxford, Hastings, Bruxelles e Washington), nel 2010 ha svolto uno stage gratuito della durata di sei mesi presso l’ufficio stampa del ministero della Giustizia, durante il quale ha conosciuto il ministro Angelino Alfano”. Nel corso dello svolgimento dello stage, ha tenuto a precisare il gruppo parlamentare, la Montana “ha dimostrato grandi capacità nell’ambito della comunicazione web, tali da essere chiamata a fare parte, in seguito, della segreteria particolare del ministro”.

COLPO DI FULMINE – Insomma, è risultata così capace che “successivamente, quando l’on. Alfano ha assunto l’incarico di segretario del Pdl, l’ha seguito come componente del suo staff”. Conclusione: “È stato allora, e solo allora, che  la dottoressa Montana ha incontrato il fratello del ministro con il quale è iniziata una relazione poi felicemente conclusa con il matrimonio”. Considerando che Alfano è diventato segretario del Pdl dal luglio del 2011, se ne deduce che l’incontro tra la Montana e il fratello di Alfano è avvenuto a partire da quel momento. Di sicuro il partito di cui il ministro è leader si è successivamente ricordato della cognata, assumendola al gruppo parlamentare. Che poi, curriculum o non curriculum, Ncd in questi anni di governo ha dimostrato di non andare troppo per il sottile quando si tratta di piazzare qualche fedelissimo rimasto senza scranno. Si pensi a Massimo Ferrarese, ex presidente della provincia di Brindisi, poi passato all’Ncd ma bocciato alle ultime elezioni europee. Ebbene, è stato prontamente risarcito con la poltrona di presidente di Invimit, la società di fondi immobiliari del Tesoro. Per non parlare di un altro Ncd, Alfredo Antoniozzi, anche lui bocciato alle europee ma consolato con un posto nel Cda dell’Enel. E che dire di Antonio Cancian? Anche lui bocciato a Strasburgo, è stato poi sistemato al vertice della società pubblica Reti autostrade mediterranee.

Tw: @SSansonetti