L’amico di Renzi nel mirino. Arrestate due persone per le intimidazioni all’imprenditore Andrea Bacci. L’accusa è concorso in estorsione

Arrestate due persone reputate responsabili di atti intimidatori nei confronti dell'imprenditore Andrea Bacci

Arrestate due persone reputate responsabili di atti intimidatori nei confronti dell’imprenditore Andrea Bacci. Contro la sua auto e la sua ditta furono sparati colpi di pistola in due distinti episodi a Scandicci, in provincia di Firenze. I fatti risalgono al mese di gennaio. Il primo episodio risale al 23 gennaio, quando ignoti hanno esploso tre colpi di pistola contro la ditta Ab Florence. Il giorno successivo, invece, sono stati esplosi sei colpi di pistola contro l’insegna della ditta. Bacci è ritenuto un amico dell’ex premier, Matteo Renzi. E in passato è stato anche socio del padre di Renzi, Tiziano.

Nella giornata di oggi i militari del Gico della Guardia di Finanza di Firenze hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari in carcere emessa dal gip di Firenze Anna Liguori su richiesta della procura. Alle due persone arrestate viene contestato il “concorso in estorsione continuata”. Si tratta di R.G., pregiudicato catanese di 48 anni, e D.P., 44 anni, imprenditore originario di un comune in provincia di Napoli ma residente in provincia di Pistoia. Da quanto si apprende il mandante sarebbe stato D.P. , imprenditore edile che vantava un credito di 270 mila euro nei confronti della società Coam srl di proprietà di Bacci. Lo stesso Bacci è indagato per bancarotta fraudolenta insieme ad altre sei persone proprio in relazione alla Coam Costruzioni di Rignano.

Andrea Bacci, dopo gli atti intimidatori subiti, è stato sottoposto al programma di tutela da parte delle forze dell’ordine, disposto dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Con un maggior controllo per i luoghi frequentati dall’imprenditore, compresa l’abitazione e la ditta di pelletteria alle porte di Firenze.