Le promesse del Viminale non fermano gli sbarchi. Nell’ultima settimana già arrivati sulle nostre coste 175 clandestini

Se qualcuno pensa che la cantilena dei porti chiusi abbia risolto gli sbarchi clandestini, sbaglia di grosso. A ben vedere sembra esserci qualcosa di stridente rispetto a quanto dichiarato dalla retorica leghista e che viene mostrato dai media. Già perché il copione è sempre lo stesso e, infatti, al comparire del nemico di turno, ieri la Alan Kurdi, oggi la Open Arms e domani chissà chi, inizia il solito e stucchevole braccio di ferro con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che vieta ogni approdo. Un botta e risposta quotidiano che, di solito, si risolve quando la bella addormentata nel bosco, ossia l’Ue, trova un accordo per la ripartizione dei migranti. Ma il problema degli sbarchi non si limita alla singola nave su cui, di volta in volta, punta il dito il leader del Carroccio. Infatti, dati del Viminale alla mano, di arrivi nel nostro Paese ce ne sono molti altri. Così nei giorni in cui tutta l’attenzione è indirizzata sulla Open Arms e sui suoi 121 migranti, ossia nel periodo compreso tra il 1 agosto e il 7 agosto, si scopre che sul suolo italiano sono approdati ben 175 clandestini nei cosiddetti sbarchi fantasma. Basterebbe questo dato beffardo, infatti gli arrivi sono stati maggiori rispetto a quelli a bordo dell’imbarcazione spagnola, per capire che la soluzione non può essere il blocco ad oltranza di singole navi quanto il ripensamento degli accordi di Dublino. Punto su cui si sta battendo il premier Giuseppe Conte e che, in modo insperato, ha già strappato l’appoggio dal presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen.