L’evasione manda in tilt Salvini: smentito dai dati sui condoni

Un fact-checking di Pagella Politica mostra come le dichiarazioni di Salvini sulla pace fiscale e l'evasione siano smentite dai dati.

L’evasione manda in tilt Salvini: smentito dai dati sui condoni

Sui condoni e sull’evasione fiscale, Matteo Salvini sembra avere le idee un po’ confuse. Almeno questo è quello che dimostra il fact checking di Pagella Politica sulle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio a Rtl 102.5, in cui ha difeso la proposta di una nuova pace fiscale. Un’espressione che, spesso, maschera un condono. Ma non per Salvini.

La pace fiscale della Lega

Attualmente è all’esame della commissione Finanze del Senato un disegno di legge della Lega che permetterebbe ai contribuenti di estinguere i debiti con il Fisco accumulati tra il 2000 e il 2023, pagando l’importo originario senza sanzioni né interessi. Un condono che secondo Salvini non aggraverebbe il problema dell’evasione fiscale perché “riguarda persone che hanno fatto la dichiarazione dei redditi” e non “maxi evasori”. Perché, a suo giudizio, l’evasione riguarda soprattutto i grandi gruppi e chi non ha una cartella arretrata.

Ma, spiega Pagella Politica, non è così: le cartelle non escludono gli evasori, anzi i dati dicono che l’evasione non riguarda solo i grandi gruppi e che i condoni possono indebolire l’efficacia del sistema, riducendo la propensione a pagare le imposte. D’altronde anche la Lega, nella sua proposta, sostiene che chi non paga lo fa per “difficoltà economiche” e non per volontà del contribuente. I dati dell’Agenzia delle Entrate non permettono di dire che la maggior parte delle cartelle non riguardi gli evasori, ma una parte sì.

Condoni ed evasione, i numeri smentiscono Salvini

Peraltro, i contribuenti in debito con il Fisco sono 22,3 milioni: solo 3,5 milioni sono società, mentre 2,9 milioni sono persone fisiche con attività economiche e 15,9 milioni comuni cittadini. Il Mef dice che tra il 2017 e il 2021 in media ogni anno sono stati evasi 84 miliardi. Le grandi aziende, quelle che pagano l’Ires, in media hanno evaso 8,2 miliardi l’anno (circa il 22,1% del totale dell’Ires). Ma le voci più rilevanti sono Irpef (31,2 miliardi evasi dagli autonomi, il 69%) e Iva (26,9 miliardi, poco sopra il 20%).

Dati che dipendono soprattutto dalle piccole transazioni che è molto facile non dichiarare. In più, a smentire Salvini ci pensano anche diverse istituzioni indipendenti che, nel corso degli anni, hanno spiegato perché i condoni siano un regalo agli evasori. L’Ufficio parlamentare di bilancio, per esempio, sostiene che una pace fiscale possa comportare una riduzione dei versamenti dei contribuenti. E anche secondo la Corte dei Conti queste misure hanno effetti negativi: per esempio nel 2021 i giudici contabili sostenevano che la rottamazione causa “disorientamento e amarezza per coloro che adempiono” agli obblighi fiscali. Qualcuno lo dica a Salvini.