Lombardia piegata dal Covid. Ecco l’eredità del Centrodestra. Parla il consigliere regionale M5S, Fumagalli: “Da Formigoni in poi la politica ha distrutto la sanità”

Lombardia piegata dal Covid. Ecco l’eredità del Centrodestra. Parla il consigliere regionale M5S, Fumagalli: “Da Formigoni in poi la politica ha distrutto la sanità”

“I problemi della sanità lombarda sono emersi con il Covid, ma sono il frutto di un’azione dolosa e colposa da parte del potere politico lombardo che parte da Roberto Formigoni e arriva ad oggi e che ha distrutto qualsiasi realtà organizzativa”. Parola di Marco Fumagalli, consigliere regionale 5S in Regione Lombardia.

Cosa intende esattamente?
“Che ci siano problemi con la sanità in Lombardia è evidente da un anno a questa parte. Il signor Salvini si è reso conto che i problemi della Lombardia esistono da qualche mese, da quando ha capito che l’attuale presidente della Regione, Fontana non esiste. Da qui la decisione di cambiare presidente facendolo affiancare dalla Moratti. Perché, parliamoci chiaro, con quella operazione hanno praticamente cambiato presidente. Lo possiamo chiamare Golpe, che è una cosa molto simile a quella accaduta a Roma”.

A cosa si riferisce?
“Al premier Draghi. Poi, la Moratti, è arrivata e non si è resa conto che si era infilata in un casino”.

Cioè la gestione della pandemia?
“Non è solo la pandemia. Fosse solo quella tutto sommato le cose andrebbero come vanno in tutto il mondo”.

Che altro?
“Il problema è che la pandemia è arrivata su un sistema organizzativo che non funzionava”.

Ma il tanto decantato modello lombardo che fine ha fatto?
“è un sistema volutamente disorganizzato per favorire il privato. Quindi qui c’è qualcuno che lavora alacremente per orientare tutto nel sistema sanitario privato e c’è qualcun altro che invece fa fatica ad andare in quella direzione. Ovviamente quando c’è una simile disorganizzazione a favore del privato ed arriva una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo, non ha fatto altro che darci il colpo di grazia”.

Ma la Moratti, secondo lei, è in grado di gestire l’emergenza?
“Lei è arrivata e ha detto: ‘Va bene la pandemia, ma qui mi avete messo in mezzo ad un’organizzazione che non funziona’…”.

Ci faccia un esempio di disorganizzazione…
“Certo. Per favorire la campagna vaccinale i cittadini sono stati più volte invitati a registrarsi sul portale online. Ma, incredibilmente, il portale non funziona”.

Ma come è stato possibile?
“è la stessa cosa che mi domando anch’io. Perché Aria, la società che gestiva le prenotazioni, è la più grande società che si occupa di pubbliche forniture dopo Consip”.

E come si è risolta?
“La palla è passata a Poste, che rispetto ad Aria è un gigante. A questo punto le difficoltà che deve superare la Moratti sono davvero tante. Salvini dovrebbe rendersi conto che la signora Moratti non sa più che pesci pigliare per colpa della Lega, che ha distrutto la sanità lombarda”.

Ci spieghi esattamente come, secondo lei, la Lega avrebbe distrutto un sistema sanitario considerato fiore all’occhiello?
“La lega con la legge Maroni, che per inciso ora lavora per il gruppo di sanità privata San Donato, fece una legge bandiera bianca per la sanità pubblica a fronte della quale lui, Maroni, ha trovato lavoro altrove, nel privato, ma qualcuno si è trovato a dover risolvere dei problemi che sono probabilmente irrisolvibili in tempi brevi. Tutta colpa di Maroni e di Salvini. Perché Salvini quando non potè candidare Maroni e candidò Fontana sapeva perfettamente che era un personaggio da manovrare a proprio piacimento. E con il covid è emerso il disastro. Nessuno controlla niente e siamo al liberismo puro. Hanno svuotato la Lombardia di ogni potere pubblico. Hanno perseguito la politica formigoniana: far arretrare il pubblico per far avanzare, in nome della sussidiarietà, il privato”.