Lucano si difende, davanti al giudice fa la vittima. Il sindaco di Riace: “Rispettata la Costituzione, mai preso un euro”. Il suo legale ricorrerà al Riesame

Gip dispone i domiciliari per il primo cittadino indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

“Non ho nulla da nascondere, quello che so lo dirò. Io non ho mai guadagnato, né preso soldi da alcuno. Rispetto la Costituzione italiana”. E’ quanto ha detto il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, arrestato martedì nell’ambito di un’inchiesta della procura di Locri sulla gestione dei fondi per l’accoglienza dei migranti, giungendo in tribunale per l’interrogatorio di garanzia.

“Non ho mai guadagnato – ha detto il sindaco di Riace, ora sospeso dalla carica -, né preso soldi e achi voleva darmeli ho sempre detto di devolverli in beneficenza. A Riace sono stati usati soldi pubblici solo per progetti relativi ai migranti e per alleviare sofferenze, opportunità di lavoro e di integrazione o dare una vita migliore a perseguitati o richiedenti asilo”.

Lucano, che oggi per tre ore ha risposto alle domande del gip Domenico Di Croce, è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e irregolarità nell’affidamento diretto a due cooperative del servizio di raccolta dei rifiuti.

Il gip, al termine dell’interrogatorio di garanzia, ha disposto gli arresti domiciliari per il primo cittadino di Riace. Il suo legale, anziché presentare un’istanza di attenuazione della misura cautelare, ricorrerà direttamente al Tribunale del Riesame.