Il programma Passato e presente condotto da Paolo Mieli va in onda dal 10 ottobre 2017 tutti i giorni dal lunedì al venerdì su Rai Tre dalle 13.15 circa (e in replica serale su Rai Storia), per la durata di 40/45 minuti. Questa striscia di Mieli ha preso il posto del precedente Il tempo e la storia, situato alla stessa ora e in onda dal novembre 2013. Il nuovo format ha mantenuto i connotati del predecessore per quanto riguarda il tema, cioè la divulgazione storica, introducendo tuttavia alcune novità stilistiche, prima fra tutte l’interazione tra il conduttore, un eminente storico ospite della puntata in studio o in collegamento e tre giovani universitari che commentano e interloquiscono con la personalità presente.
Si tratta di un esperimento estremamente interessante perché porta i grandi temi della storia contemporanea e non solo a un pubblico di largo consumo ma comunque molto attento come quello di Rai Tre. La formula adottata da Mieli, ovvero quella dello storico accompagnato dai giovani, è sicuramente innovativa e convincente perché permette di vivacizzare la narrazione e non renderla troppo piatta, con la figura del conduttore a fare da trait d’union in maniera funzionale e armonica. Il taglio, pur essendo non tecnico, non è mai eccessivamente pop e il livello è sempre medio-alto.
Tuttavia la capacità di Mieli è quella di rileggere grandi figure e importanti avvenimenti della storia in modo che, da una parte, si conservi la peculiarità storica del personaggio o dell’evento che viene affrontato, dall’altra, si forniscano delle chiavi di lettura attuali che consentano anche al pubblico meno ferrato di capire il discorso e seguire il racconto.
Al netto delle oltre 450 puntate andate in onda finora, cioè da quando è partito Passato e presente”, si va da grandi figure storiche come Carlo Magno, alcuni imperatori romani, Mussolini, Hitler, Vittorio Emanuele, Gandhi, Giovanni Paolo II, Marco Polo, Cavour, Totò, Carlo Azeglio Ciampi, Gorbaciov e tanti altri, ad avvenimenti come la vittoria dell’Italia nella Coppa Davis di tennis in Cile, la crisi del Kosovo, la caduta del Muro di Berlino, la Presa della Bastiglia, la notte dei cristalli, le stragi di mafia del ’92, Chernobyl, i Mondiali di calcio del 1938 e via discorrendo. Una varietà amplissima che accresce la curiosità e la voglia di saperne di più nel pubblico a casa.
Dal punto di vista televisivo la cosa funziona perché il ruolo più professionale, più tecnico e più elaborato Mieli lo conferisce allo storico ospite mentre lui cerca sempre la chiave meno tecnica, a volte anche più irriverente, sicuramente più attuale. I risultati sono più che buoni, considerato che parliamo di un tema impegnativo e che quella fascia oraria è monopolizzata dal Tg5 prima e dal Tg1 poi.
Secondo OmnicomMediaGroup da novembre 2020 a febbraio 2021 Passato e presente ha tenuto una media di 657.049 telespettatori viaggiando sul 4% di share con punte del 5%, guadagnando rispetto allo stesso periodo della precedente edizione un rilevante +9,9% per quanto riguarda l’audience (l’anno scorso gli spettatori erano 597.663) e mantenendo invariato lo share. Analizzando il profilo sociologico, lo share maschile (4,5%) batte quello femminile (3,6%) mentre la fascia d’età col gradimento più alto è la over 65 (6,3%), seguita dalla 55/64 anni (3,4%) e dalla 45/54 anni (2,6%); interessante la quarta fascia, quella dai 20 ai 24 anni con un 2,2% di share assolutamente non scontato, merito anche dei giovani ospitati.
Si diceva prima di livello medio-alto, infatti non stupisce che per quanto concerne il titolo di studio lo share più alto sia riservato al target laureati, 6,5%, ben al di sopra della media del programma (4%). Chiudiamo con uno sguardo territoriale: Nord-Est in testa col 5,6% di share medio, seguito dal Nord-Ovest (5,5%), dal Centro (3,7%) e infine dal Sud (2,0%). Friuli Venezia Giulia (8%) e Liguria (7,7%) le regioni al top, Sicilia (1,5%) e Puglia (1,6%) le più basse.