L’Unità senza pace: la redazione sconfessa il video della Raggi. E scarica la colpa sulla gestione del sito

Non si placano le polemiche sul video bufala su Virginia Raggi pubblicato dal sito Unita.tv.

Non si placano le polemiche sul video bufala su Virginia Raggi pubblicato dal sito Unita.tv. Dopo l’intervento del presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, il comitato di redazione del giornale prende le distanze dalla pubblicazione del filmato. E spiega: “Unita.tv non è mai stato il sito online de l’Unità e i giornalisti de l’Unità non hanno nulla a che fare con le scelte e i contenuti di Unità.tv”. Il Cdr del quotidiano ha ritenuto necessaria la netta puntualizzazione in seguito alla “pubblicazione su Unita.tv del ‘video-Raggi’ e alle polemiche che si sono scatenate su di esso, coinvolgendo, in improvvisate lezioni di deontologia professionale le giornaliste e i giornalisti de l’Unità“.

Differenza tra sito e giornale de L’Unità
In effetti il sito ha una proprietà diversa e la direzione non risponde a Erasmo D’Angelis. Il direttore è infatti l’ex giornalista di Europa, Mario Lavia. La redazione del quotidiano cartaceo ha quindi messo nero su bianco, avanzando delle richieste ben precise riguardo agli assetti. “Da tempo chiediamo alla proprietà, l’Unità Srl, e alla Direzione giornalistica l’apertura di un tavolo aziendale per discutere un serio piano industriale ed editoriale per il rafforzamento del nostro giornale sul mercato editoriale”. “Un rafforzamento – prosegue la nota – che passa per lo sviluppo di una piattaforma multimediale che integri il giornale di carta con un sito online prodotto dai giornalisti della redazione. Questo confronto non è più rinviabile. Le ambiguità danneggiano il profilo e la credibilità stessa del nostro lavoro e del nostro giornale”.

Infine, il comitato ha risposto alle accuse mosse dal presidente dell’Ord Iacopino: “Quanto ai ‘maestri di deontologia’, diciamo con la massima nettezza che i giornalisti de l’Unità non si sentono sotto esame. Per noi parla la nostra storia e la storia di una testata che in oltre 90 anni di vita è stata parte importante di una informazione libera, alta, democratica”.