Salvatore Buzzi sulla via della conversione. Il ras delle coop, secondo l’inchiesta Mafia Capitale, ora scrive al Papa dal carcere: “Dichiaro la mia totale adesione al Suo invito alla conversione, unita al coraggio della denuncia perché la corruzione impedisce di guardare al futuro con speranza ed è un accanimento nel peccato. Mi auguro e spero di non essere il solo”. Il settimanale della diocesi di Nuoro, “L’Ortobene”, riassume scrivendo “Il coraggio della conversione e della denuncia” il numero che uscirà domani.
Buzzi racconta la sua storia in una lunghissima lettera in cui spiega: “Dal 2010 iniziammo ad avere richieste varie di utilità da parte di funzionari e amministratori: facemmo un esposto alla Procura di Roma ma non ci fu seguito, tentammo anche la via della denuncia politica, ma anche questa via non porto’ risultati. E allora io in prima persona cedetti a queste richieste: moralmente giustificavo il mio agire con il classico ‘fine che giustifica i mezzi’. Tali richieste si sono poi accentuate con gli anni e con il crescere della cooperativa; io continuavo a giustificare il mio operato con il fatto di creare occupazione per tante persone che altrimenti non avrebbero mai trovato lavoro. Da vittima divenni pian piano complice di un sistema corruttivo cresciuto sempre di più, sia a livello politico che amministrativo”.