È l’ingegnera industriale Maria Corina Machado, simbolo della resistenza democratica in Venezuela, la vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2025. L’Accademia di Oslo le ha conferito il riconoscimento “per la sua lotta pacifica contro il potere chavista e per la promozione dei diritti civili e politici nel suo Paese”.
Da oltre vent’anni, Machado rappresenta una delle voci più coraggiose dell’opposizione venezuelana, una figura capace di incarnare la speranza di milioni di cittadini che chiedono libertà, giustizia e democrazia.
Nata a Caracas il 7 ottobre 1967 in una famiglia dell’élite intellettuale e imprenditoriale, Machado è la maggiore di quattro figlie dell’imprenditore siderurgico Henrique Machado Zuloaga e della psicologa Corina Parisca. Dopo la laurea in ingegneria industriale all’Università Cattolica Andrés Bello e un master in finanza all’IESA, ha partecipato al programma World Fellows dell’Università di Yale nel 2009.
Il suo impegno sociale è iniziato prima della politica: nel 1992 fondò la Fundación Atenea, per aiutare i bambini di strada di Caracas, e successivamente la Fundación Opportunitas, dedicata all’istruzione. La svolta politica arrivò nel 2002 con la fondazione di Súmate, organizzazione civica per la trasparenza elettorale, protagonista della raccolta firme per il referendum contro Hugo Chávez nel 2004. Da quel momento Machado divenne un volto scomodo per il regime chavista, bersaglio di accuse di cospirazione e processi politici.
Maria Corina Machado, ecco chi è la leader dell’opposizione venezuelana premiata con il Nobel per la Pace 2025
Eletta deputata nel 2010, ottenne il più alto numero di voti del Paese e si distinse per la sua franchezza in Parlamento. Celebre il suo scontro diretto con Chávez nel 2012, quando lo accusò pubblicamente di “rubare” ai cittadini attraverso le espropriazioni. Rimossa dal suo seggio nel 2014 dopo aver denunciato le violenze del governo davanti all’Organizzazione degli Stati Americani, fu perseguitata e minacciata, ma non si fermò.
Leader del partito Vente Venezuela, fondato nel 2012, Machado ha continuato a guidare l’opposizione anche negli anni più duri della repressione. Nel 2018 la BBC l’ha inserita tra le 100 donne più influenti del mondo e nel 2025 la rivista Time l’ha inclusa tra le 100 personalità globali dell’anno.
Alle primarie dell’opposizione del 2023 risultò vincitrice, ma il regime di Nicolás Maduro la squalificò per 15 anni da qualsiasi incarico pubblico, un provvedimento definito “arbitrario” da ONU, Unione Europea e numerosi governi occidentali. Dopo la controversa elezione del 2024, che l’opposizione sostiene di aver vinto, Machado è stata costretta alla clandestinità per sfuggire agli arresti e alle minacce.
Nonostante tutto, ha continuato a essere un punto di riferimento morale e politico per il Venezuela e per la diaspora sudamericana. In passato aveva già ricevuto riconoscimenti internazionali come il Premio Vaclav Havel per i diritti umani del Consiglio d’Europa e il Premio Sakharov del Parlamento europeo nel 2024.
Il Nobel per la Pace 2025 consacra la figura di Maria Corina Machado come simbolo universale della lotta pacifica per la democrazia, in un Paese dove il coraggio è diventato la prima forma di resistenza.