Meloni rivendica la tassa sugli extraprofitti delle banche: “Non difendo le rendite di posizione”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rivendica la decisione di introdurre una tassa sugli extraprofitti delle banche.

Meloni rivendica la tassa sugli extraprofitti delle banche: “Non difendo le rendite di posizione”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rivendica la tassa sugli extraprofitti delle banche: “Sul piano politico mi sono assunta la responsabilità della decisione”. In un’intervista al Sole 24 Ore, la presidente del Consiglio spiega che “tassare quel margine è una cosa di buon senso”.

Meloni parla della tassa sugli extraprofitti replicando alle critiche, anche interne alla sua maggioranza: “Non c’entra con certi commenti che ho letto, “volete tassare la ricchezza guadagnata”. No. Io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale e agirò sempre per aiutare a creare ricchezza. Però non intendo difendere le rendite di posizione”.

Meloni rivendica la tassa sugli extraprofitti e nega la privatizzazione dei porti

Secondo la presidente del Consiglio così facendo non si mette “in difficoltà alcuna banca, è solo un provvedimento che interviene, con garbo, in un momento di difficoltà per tante persone”. 

Meloni è chiamata a rispondere anche sull’ipotesi di una privatizzazione dei porti che, assicura, “non è all’ordine del giorno e non credo sia un tema da campagna elettorale”. L’inquilina di Palazzo Chigi parla anche del Consiglio dei ministri in cui si è fatto un primo punto sulla manovra: “Non ho parlato di risparmi, ma di miglior utilizzo delle risorse e comunque è presto per anticipare le misure”. 

Confermando il taglio del cuneo fiscale, Meloni si è poi concentrata sulla riforma del Patto di stabilità, assicurando che “ci sono molte convergenze” tra Italia, Francia e Spagna. Soprattutto su un punto, ovvero la volontà di scorporare gli investimenti dal conteggio del deficit. A partire da quelli per la transizione ecologica e la difesa, secondo Meloni. 

La tenuta del governo

La presidente del Consiglio garantisce anche sulla tenuta dell’esecutivo in vista delle europee, pur sapendo che le elezioni evidenzino le differenze interne alla maggioranza. “Sono ottimista – assicura – siamo stati sempre capaci di fare sintesi su tutto, capiamo la responsabilità di un governo che può durare a lungo e nessuno metterà a repentaglio tutto questo per un punto percentuale alle europee”. 

Meloni, inoltre, parla anche della pressione in aumento dei flussi migratori: “Sono convinta che l’unico modo per agire strutturalmente sul problema sia discuterne con i Paesi del Nord Africa e coinvolgere l’Europa nel suo complesso”. A suo giudizio, comunque, “il cambio di passo c’è” già in Ue, perché oggi si discute “prima di contrastare l’immigrazione illegale e poi di come distribuire i migranti, negli anni passati si discuteva solo di quest’ultima parte”.