Mes, Giorgetti: “Era mio interesse approvarlo ma non era aria”

Giorgetti: "Il ministro dell'Economia aveva interesse che il Mes fosse approvato per motivazioni di tipo economico e finanziario".

Mes, Giorgetti: “Era mio interesse approvarlo ma non era aria”

“Il ministro dell’Economia e delle finanze aveva interesse che il Mes fosse approvato per motivazioni di tipo economico e finanziario ma per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni, giurì d’onore e cose di questo tipo, mi è sembrato evidente che non era aria per l’approvazione. Per motivazioni anche non solo economiche”. È quanto ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Dimissioni? I consigli delle opposizioni sono sempre utili. Permettetemi che poi decido io” ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo.

Giorgetti: “Il ministro dell’Economia aveva interesse che il Mes fosse approvato per motivazioni di tipo economico e finanziario”

“Tutto si può migliorare, anche il Mes” ha aggiunto il ministro dell’Economia a chi gli chiedeva se il Mes si possa modificare o si possa riaprire la partita. “Questi trattati – ha aggiunto Giorgetti – sono stati fatti in certi periodi storici, probabilmente anche la storia chiede altri tipi di risposte. Anche il Patto di stabilità, perché si è cambiato? Perché quando fu fatto col vecchio Patto c’era una situazione totalmente diversa e oggi ci sono altri tipi di necessità”.

“Anche per le ambizioni che ha l’Europa”, ha detto ancora il ministro dell’Economia. “Il fattore rilevante dell’esclusione degli investimenti sulla difesa, una richiesta italiana che forse si sono dimenticati in tanti, solo due anni fa sembrava totalmente irrealistica da chiedere in Europa, adesso è diventata in realtà”, ha spiegato Giorgetti. “Perché? Evidentemente perché in Europa si sono resi conto che dobbiamo anche pensare alla sicurezza”, ha aggiunto.

Boccia: “Giorgetti lasci se la sua linea è stata smentita da Salvini e Meloni”

“La manovra approvata oggi non affronta nessuna delle emergenze del Paese. Aumentano le povertà, diminuiscono le pensioni e l’Italia di fatto è isolata in Europa perché subisce l’accordo sulla riforma del Patto di stabilità e dice no al Mes. Questo è il regalo di Natale che il governo Meloni fa agli italiani” ha detto il senatore e presidente del gruppo del Pd, Francesco Boccia. “L’isolamento italiano in Europa – ha proseguito Boccia – è plastico, evidente. E non aver ratificato il Mes, qualche ora dopo in Italia – ha osservato – ha isolato ancora di più il nostro Paese perché quando la manovra andrà alla prova del voto del Parlamento europeo i paesi che contestano all’Italia la mancata ratifica del Mes saranno inevitabilmente molto più rigidi. Siamo molto preoccupati. In più è evidente che nel governo ci sono diverse posizioni. Forza Italia si è astenuta, Lega e FdI hanno votato contro”.

“Vorremmo sapere qual è la posizione del ministro Giorgetti perché finora non ha parlato e non si può essere Don Abbondio in una vicenda come questa. Se la linea del ministro Giorgetti coincide con quella di Salvini e Meloni allora è evidente che ha mentito in sede Ecofin in tutti questi mesi e anche un po’ al Parlamento, perché aveva detto che stava trattando in una logica di pacchetto. La verità è che questa trattativa è fallita. Se invece il ministro è stato smentito dalla scelta politica fatta dai leader sovranisti, allora farebbe bene a trarne le conclusioni e a dimettersi”, ha concluso Boccia.

Calenda: “Chi è Giorgetti? Non lo sa neanche lui”

“Siamo veramente vicini al baratro. Chi è Giorgetti? Non lo sa neanche lui. Se fosse il ministro dell’Economia si sarebbe dimesso” ha detto, invece, il leader di Azione, Carlo Calenda. “Sul Mes – ha aggiunto – abbiamo visto una caciara indegna, con Tajani che si è astenuto e i M5S che lo han fatto approvare in Ue e poi non lo votano. Per ragioni elettorali ognuno coltiva l’orticello. Tra Meloni e Salvini ha vinto Salvini ed ha perso l’Italia. Dalla Ue più che la procedura di infrazione temo il TSO: pensano che siamo matti…”.

Leggi anche: Il governo Meloni rischia di pagare la bocciatura della ratifica del Mes: l’Italia diventa inaffidabile per l’Ue, probabili ripercussioni per Roma