Monnezza Capitale. A Roma pure i gabbiani col sorcio in bocca: contesa per un ratto morto tra i turisti increduli a Fontana di Trevi

Altro che dolce vita, altro che salotto, altro che cuore della città. Il centro storico, a Roma, sprofonda nel degrado. Ecco le foto dell'ultimo scandalo

Altro che dolce vita, altro che salotto, altro che cuore della città. Il centro storico, a Roma, sprofonda nel degrado. Non solo una discarica a cielo aperto, circondata da sacchetti di immondizia che ormai sia romani che turisti sono abituati a vedere, ma dove la spazzatura non c’è, ci sono i topi a rendere l’idea di quello che la città eterna sia diventata. In via Minghetti, a due passi da via del Corso, parte storica di Roma, la scena che si vede in una domenica pomeriggio come tante (e che noi de LaNotizia abbiamo immortalato qui nella foto) è quella di due gabbiani (eh già, perché siamo invasi pure dai gabbiani…) che litigano per accaparrarsi un ratto morto. Goloso e disgustoso boccone per due uccelli che, indisturbati, banchettano, tra lo sguardo incredulo di turisti e romani.

IMG_3533Zoo Capitale – Ma d’altronde lo sappiamo bene. Questo non è che l’ultimo tassello di un triste elenco di sporcizia e incuria che non trova soluzione in una città ferma, bloccata da una gestione  tutt’altro che efficiente dell’attuale Comune. E così lo scenario che ci si trova davanti è quello di una metropoli che viaggia ad una velocità diversa dalle altre capitali europee. Con l’Ama, la partecipata che dovrebbe occuparsi della raccolta rifiuti, presa più da beghe interne e dalla grana parentopoli (leggi box grigio affianco) che dal compito di ripulire le strade dai rifiuti che invadono le città. Sia centrali che periferiche. Perché basta andare in giro anche per la rinomata Via del Corso o arrivare fino a Piazza del Popolo per rendersi conto che il degrado regna sovrano. Lo scenario animale non è mai stato così articolato all’ombra del Colosseo: dalle nefandezze delle strade-latrine per colpa del guano degli storni, all’invasione incontenibile dei topi, dall’invadenza dei gabbiani che assediano i retrobottega dei ristoranti e i sottotetti ai cani randagi e ai cinghiali che fanno capolino nelle periferie. E così cambiano anche i millenari ruoli nella catena alimentare cittadina: a dare la caccia ai ratti non sono più i gatti, ma i gabbiani.

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In periferia – E se il centro vive nella monnezza, i quartieri più periferici sono sovrastati da sporcizia e sacchi di spazzatura. La situazione di zone storiche come Via Tuscolana, Via Appia o come la Garbatella è indicibile, con i secchi dell’immonidizia che vengono lasciati a morire sotto il sole per giorni, prima che qualcuno si degni di svuotarli. Altro che “complotto dei frigoriferi”. Il punto è che la città è sommersa da rifiuti e da sorci. E, a quanto pare, visto il suo silenzio, pure Virginia Raggi è stata sommersa. Perché la pulizia di Roma era nel suo programma. Che sbadata: se ne sarà dimenticata. Chissà se nelle chat con Raffaele Marra e Daniele Frongia si è mai parlato di pulizia delle strade o solo di nomine e parenti.