Mosca annette i territori ucraini occupati dai soldati russi con l’operazione militare speciale: la cerimonia ufficiale si terrà al Cremlino in presenza di Putin

Mosca annette i territori ucraini occupati: la cerimonia si terrà al Cremlino. L'annuncio ha scatenato l'ira di Nato e Turchia.

Mosca annette i territori ucraini occupati dai soldati russi con l’operazione militare speciale: la cerimonia ufficiale si terrà al Cremlino in presenza di Putin

Mosca annette i territori ucraini occupati dai soldati russi con l’operazione militare speciale. La cerimonia ufficiale dell’annessione è stata fissata al Cremlino nella giornata di venerdì 30 settembre e si terrà in presenza di Vladimir Putin.

Mosca annette i territori ucraini occupati dai soldati russi con l’operazione militare speciale

Al via l’annessione dei territori ucraini occupati dai soltati russi nel corso dell’operazione militare speciale ordinata da Mosca e avviata lo scorso 24 febbraio. L’annessione, approvata con il referendum farsa organizzato dagli invasori nelle regioni sotto assedio, verrà ufficializzata con un’apposita cerimonia organizzata al Cremlino che si terrà a partire dalle ore 15:00 di venerdì 30 settembre. All’evento, parteciperà il presidente russo Vladimir Putin, come annunciato dal portavoce del capo di Stato Dmitry Peskov.

Mentre i vertici del potere russo si prodigano in una narrazione che ripropone i canoni classici della forza e della vittoria, le crepe tra il Cremlino e la popolazione si fanno sempre più evidenti. Centinaia di migliaia di cittadini russi, infatti, stanno tentando di scappare dal Paese nel terrore di essere chiamate al fronte dopo la proclamazione della mobilitazione parziale. Ma, anche se le code alla frontiera non fanno altro che allungarsi a dismisura, la Finlandia – che figura tra i principali Stati di destinazione dei fuggitivi – ha deciso di chiudere i confini ai russi a partire dalla notte tra giovedì 29 e venerdì 30 settembre. A riferirlo è stato il quotidiano Helsingin Sanomat.

La cerimonia ufficiale si terrà al Cremlino in presenza di Putin: i malumori di Nato e Turchia

Intanto, la Nato ha inviato un nuovo monito a Mosca affermando di essere pronta “a rispondere unita e con determinazione a qualsiasi attacco deliberato contro le infrastrutture critiche degli alleati”. Il riferimento è ai danni causati ai gasdotti Nord Stream, considerati come frutto di un “sabotaggio” dai Paesi dell’Alleanza Atlantica. “Il danneggiamento dei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 nelle acque internazionali del Mar Baltico desta profonda preoccupazione. Tutte le informazioni attualmente disponibili indicano che si tratta del risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili”, ha tuonato la Nato.

La decisione di annettere le regioni ucraine occupate ha incontro anche la contrarietà del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan che, sin dall’inizio del conflitto russo-ucraino, svolge il ruolo di mediatore tra la Russia e il blocco composto tra Nato e Unione europea. “I referendum causano problemi. Avrei preferito che non li avessero tenuti. Dovremmo risolvere questo problema attraverso la diplomazia”, ha dichiarato il Sultano durante un’intervista rilasciata alla CNN Turk.

Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, invece, ha dichiarato che la Turchia non riconosce “il risultato di questi referendum” e ha aggiunto: “Non abbiamo mai riconosciuto l’annessione della Crimea e abbiamo chiarito che non riconosceremo il risultato di questi referendum”.

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