Nel solco di Casalino. Partita la carica dei nuovi portavoce. Draghi si è affidato alla sua Bankitalia. Molti giornalisti presi dal Sole24Ore

Nel solco di Casalino. Partita la carica dei nuovi portavoce. Draghi si è affidato alla sua Bankitalia. Molti giornalisti presi dal Sole24Ore

Comunicheremo solo quando c’è qualcosa da comunicare. In maniera istituzionale, senza protagonismi e senza eccedere sui social. Questa la linea che dal momento in cui ha accettato l’incarico ha dato Mario Draghi sul sempre delicatissimo settore della comunicazioni da parte del Governo. I comunicatori restano però centrali per premier e ministri. Sono la loro ombra.

Di solito invisibili, ma dei parafulmine nel momento in cui qualcosa non va per il verso giusto e la politica è in imbarazzo. Ecco dunque che, mentre mancano ancora le nomine di diversi capi degli uffici legislativi, tutti o quasi hanno scelto i loro portavoce. Il premier Mario Draghi ha puntato subito sullo stile della Banca d’Italia di cui è stato governatore e ha scelto Paola Ansuini (nella foto), che si è a lungo occupata della comunicazione proprio di Palazzo Koch.

Come media advisor, per lavorare in particolare sui rapporti con i media stranieri, ha invece scelto Ferdinando Giugliano, giornalista di Bloomberg Opinion. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha confermato Augusto Rubei. Marta Cartabia, in via Arenula, ha chiamato Raffaella Calandra, inviata di Radio 24-Il Sole 24 Ore, al Viminale, con Luciana Lamorgese, resta Dino Martirano, parlamentarista del Corriere della Sera, e al Ministero della difesa, con Lorenzo Guerini, Nicoletta Santucci.

Al Ministero del lavoro Andrea Orlando ha voluto la sua ex portavoce quando era guardasigilli, Daniela Gentile, all’Agricoltura, con Stefano Patuanelli, resta Giorgio Chiesa, e alla Transizione ecologica Stefania Divertito, chiamata a Roma dalla Campania dall’ex ministro Sergio Costa. Al Mit come portavoce Enrico Giovannini ha optato per Claudia Caputi, dell’Asvis, e all’Istruzione Patrizio Bianchi su Chiara Muzzi.

Al Ministero della cultura, con Dario Franceschini, restano il portavoce Gianluca Lioni e il capo ufficio stampa Mattia Morandi e al Turismo il ministro Massimo Garavaglia ha voluto Narda Frisoni, conosciuta ai tempi dell’assessorato in Regione Lombardia e che a Roma si è poi occupata della comunicazione per il gruppo dei deputati della Lega.

Al Ministero della salute resta Nicola Del Duce come portavoce di Roberto Speranza, agli affari regionali Mariastella Gelmini ha scelto Fabrizio Augimeri, alla disabilità Erika Stefani ha puntato su Cinzia Iovino e all’Innovazione tecnologica Vittorio Colao su Caterina Perniconi, in passato portavoce dei ministri delle politiche agricole e dei beni culturali.

Alle pari opportunità Elena Bonetti ha voluto Roberta Leone, alla pubblica amministrazione Renato Brunetta ha scelto Manuela Perrone, inviata parlamentare del Sole 24 ore, ai rapporti col Parlamento, con Federico D’Incà, c’è Valeria Calicchio, e al Sud, con Mara Carfagna, Carlotta Sabatino, già sua portavoce alla Camera. Non sono invece ancora stati nominati i portavoce dei ministri dell’economia, dello sviluppo economico, dell’università e delle politiche giovanili.