Neppure la pandemia ferma lo sport. Il business non conosce virus. Dal Golf alle Olimpiadi di Tokyo, le competizioni fanno finta di nulla. E pure la Uefa non ci pensa proprio a stoppare le coppe

Più del coronavirus poté il dio denaro. Ci sono eventi, competizioni, mondi per i quali anche migliaia e migliaia di decessi sono nulla in confronto al giro economico e agli interessi sonanti che quegli stessi mondi si portano dietro. Ha un che di inquietante il fatto che lo sport stia andando in ordine sparso in un momento terribile come quello dell’emergenza sanitaria che il mondo intero sta vivendo. Da una parte chi si ferma a fatica, dopo mille pressioni e dopo averle provate tutte, dall’altra chi invece non ci pensa proprio a desistere e fa finta che nulla sia accaduto nelle ultime settimane.

Il caso più eclatante è senza ombra di dubbio quello legato alle Olimpiadi. Ieri, dalla storica spianata di Olimpia, in una triste cerimonia a porte chiuse, è stata accesa la fiaccola olimpica che dovrà arrivare fino a Tokyo. Inizio dei giochi previsto il 24 luglio. Forse. Nessuno osa pronunciarsi sperando che da un giorno all’altro tutto tornerà alla normalità. Forse i sostenitori delle Olimpiadi sempre e comunque dimenticano che i giochi sono nati nell’età classica ed erano a tal punto sinonimo di unione e coesione che finanche le guerre intestine per il periodo delle Olimpiadi si interrompevano. L’essenza dei giochi è quanto di più contrario ci sia alla morte.

CHI SI E CHI NO. Tutto caduto nel dimenticatoio, ovviamente, nel momento in cui lo spirito olimpionico ha lasciato il posto a sponsor, organizzazioni, milioni di euro tra investimenti, finanziamenti, introiti. Esattamente com’è nel mondo del Golf. Dopo la sospensione della Nba per il primo caso di positività al coronavirus di Rudy Gobert, giocatore francese degli Utah Jazz, anche il PGA Tour s’interroga su un possibile stop dei tornei. Ma per il momento, “in attesa di nuove comunicazioni, il The Players Championship si giocherà regolarmente”. D’altronde il montepremi è pari a 15 milioni di dollari. E se Tennis e basket si sono fermati (il primo fino al 26 aprile, il secondo fino a nuova comunicazione), per la Formula 1 la decisione di sospendere il campionato è arrivata solo ieri sera, dopo che anche Lewis Hamilton aveva attaccato (“Per me è scioccante. La Nba si è fermata, la F1 continua ad andare avanti. Il denaro è re”) e dopo che anche un tecnico della Mercedes era risultato positivo al coronavirus.

A proposito di contagi: sono 5 i calciatori positivi al coronavirus, tre giocatori del Leicester e due italiani, Daniele Rugani della Juventus e Manolo Gabbiadini della Sampdoria. Eppure il calcio europeo continua a nicchiare. Dopo tante pressioni la Uefa ha rinviato a data da destinarsi Inter-Getafe e Siviglia-Roma, andata degli ottavi di finale di Europa league. E ogni giorno che passa anche l’Europeo è sempre più in bilico. Ma nessuno vuole arrendersi. Si dice: “è per concedere lo svago ai cittadini di tutto il mondo”. Una bella trovata: competizioni deserte, contagi in aumento. E le tasche di qualcuno sempre più rigonfie di soldi.