Patteggiamento respinto per l’Ilva di Taranto. La richiesta è stata ritenuta non congrua dalla procura: pochi i dieci milioni di euro indicati dall’Ilva in amministrazione straordinaria a titolo di risarcimento, a fronte di un piano ambientale che richiede risorse stimabili in circa due miliardi di euro. L’azienda aveva proposto anche una sanzione pecuniaria di quasi 3 milioni e 100mila euro e la non applicazione dell’interdizione dell’attività con la nomina di un custode giudiziale. Secondo i pubblici ministeri “non è indicato il profitto del reato dell’associazione a delinquere” e “non è possibile la parcellizzazione dei costi’’. L’Ilva ha tratto profitto dall’attività siderurgica proprio mentre le emissioni, secondo i periti, determinavano il disastro ambientale.
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