Nicky Hayden lotta tra la vita e la morte: le sue condizioni restano gravissime. Valentino Rossi: “uno dei migliori amici che ho avuto”

Nicky Hayden lotta tra la vita e la morte: le sue condizioni restano gravissime. Valentino Rossi: "uno dei migliori amici che ho avuto"

Nessuna novità sulle condizioni di Nicky Hayden dopo la notte, che anzi si aggravano. Il quadro clinico del pilota americano di superbike, ricoverato da ieri all’ospedale “Bufalini” di Cesena dopo essere stato investito da un’auto mentre pedalava in bici sulla Riccione-Tavoleto, resta dunque gravissimo. “Kentucky Kid”, 35 anni, ha sofferto un politrauma cranico e toracico e si trova ricoverato in rianimazione. La prognosi è riservata. “Le condizioni cliniche di Nicky Hayden restano estremamente gravi. Il giovane ha riportato un grave politrauma con conseguente gravissimo danno cerebrale”. Questo il contenuto dell’ultimo bollettino medico, emesso nel pomeriggio.

Intanto si moltiplicano i messaggi di solidarietà. A cominciare dall’amico e collega, Valentino Rossi. “Nicky – ha scritto Il Dottore – è uno dei migliori amici che ho avuto nel paddock. Siamo stati compagni di squadra con la Honda nel suo anno da rookie, il 2003, quando era un giovane debuttante alla prima esperienza europea. Quella stagione si chiuse con il mondiale per me e con il suo primo podio a Phillip Island. Dopo qualche anno abbiamo lottato uno contro l’altro per il mondiale 2006 fino all’ultima gara e alla fine, purtroppo per me, mi ha battuto ed è diventato il campione del mondo della MotoGP. Dopo la gara ci siamo dati la mano e ci siamo abbracciati.in seguito siamo stati ancora compagni di squadra nei difficili anni della Ducati, quando parecchie volte abbiamo lottato all’ultimo sangue, magari per conquistare l’ultimo posto nella top five. Nicky veniva spesso al Ranch, dove era sempre uno spettacolo vederlo e cercare di carpire qualche segreto battagliandoci insieme, perché lui è uno dei più veloci flattisti del mondo e prima di passare all’asfalto ha vinto le più importanti gare di Flat Track americano come il Peoria TT.  Il più bel ricordo che ho di lui però è quando è venuto a darmi la mano dopo la sfortunata gara di Valencia 2015, durante il giro d’onore. Per lui era l’addio alla MotoGP, io avevo appena perso il mondiale. Il suo sguardo di supporto dentro il casco è uno dei pochi ricordi positivi che ho di quel giorno. Forza Nicky, siamo tutti con te”.