Oggi al Senato il voto sull’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso Gregoretti. Il Capitano continua a fare il martire: “Processatemi. Pronto alla prigione”

La Giunta delle immunità del Senato voterà oggi (alle 17) l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso del sequestro della nave “Gregoretti” della Guardia Costiera. E’ quanto ha deciso la Giunta per il regolamento, venerdì scorso, approvando l’ordine del giorno del centrodestra. Ai voti andrà la relazione del presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, che si è già espresso contro l’autorizzazione a procedere richiesta dai giudici di Catania nei confronti dell’allora ministro dell’Interno per sequestro di persona dei 131 migranti lasciati dal 27 al 31 luglio a bordo del pattugliatore. L’ultima parola spetterà comunque all’Aula del Senato, a metà febbraio.

Il voto della Giunta delle immunità arriva sei giorni prima delle elezioni regionali ed infiamma il dibattito politico con il leader della Lega impegnato, in prima linea, tra Calabria e Emilia-Romagna. “Amici, ho deciso. Sulla vicenda Gregoretti – ha scritto Salvini Facebook -, domani chiederò a chi è chiamato a farlo, dunque anche ai senatori della Lega, di votare per mandarmi a processo. E la chiariamo una volta per tutte. Dovranno trovare un tribunale molto grande, sarà un processo contro il Popolo italiano.  Guareschi diceva che ci sono momenti in cui per arrivare alla libertà bisogna passare dalla prigione. Siamo pronti, sono pronto”.

“Ho detto ai senatori di votare per mandarmi al processo – ha aggiunto l’ex ministro dell’Interno – perché non è possibile andare avanti con la storia Salvini processo sì o Salvini processo no. Rischio fino a 15 anni di carcere, più di uno stupratore. Bene, mandatami al processo. Penso che gli italiani mi abbiano pagato lo stipendio per difendere i confini del mio Paese. Voglio andare in quel tribunale, spero sia un tribunale grande perché con me ci saranno tutti gli italiani. Se mi toccherà la galera andrò in galera a testa alta”.

“Carola Rackete – ha aggiunto Salvini – è una ricca signorina tedesca che ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza rischiando di uccidere cinque ragazzi e non va a processo, anzi va da Fazio a fare il fenomeno. Invece va a processo Salvini. Serve una riforma della giustizia. Avere bloccato gli sbarchi è servito a salvare migliaia di donne e bambini. Chi aiuta gli scafisti è complice del Mediterraneo diventato un cimitero”.

“Io stimo i giudici che nel 99% dei casi fanno bene. Ho incontrato Gratteri – ha affermato ancora Salvini -, un uomo con la schiena dritta, che combatte gli ‘ndranghetisti. Ma posso avere un dubbio su un giudice che da mesi sta indagando Salvini, indagato per difendere i confini italiani? E’ un processo ridicolo, si occupino di reati veri. In un paese normale sarei stato premiato, se giudici e Pd mi vogliono mandare in galera verranno giudicati dagli italiani”.

“Si stabilisca una volta per tutte – ha concluso il leader del Carroccio – se il giudice deve fare il giudice o il ministro. Se vuoi fare il ministro molli la toga e vai a fare il ministro, altrimenti non rompi le scatole a chi lavora: sono stufo, e processo, processo, processo. Ma andate, cari giudici di sinistra, a beccare spacciatori e delinquenti e non rompete le scatole alla gente che lavora”.

“Matteo Salvini – ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ospite di Rtl 102.5 – ancora una volta sta usando la giustizia per motivi politici e personali, sta costruendo intorno ad una vicenda giudiziaria una battaglia politica, noi pensiamo che gli avversari politici non si battono sulle vicende giudiziarie, però pretendiamo che la scelta venga presa leggendo le carte. Salvini è garantista verso se stesso giustizialista verso gli avversari. La presidente Casellati ha compiuto un atto per me sbagliato: si è schierata a favore della sua parte politica e questo rimane un vulnus”.