Prima la sbandata, poi l’auto che invade la pista ciclabile e infine il terribile schianto in cui è rimasto ucciso il 15enne Giovanni Zanier nella notte tra sabato e domenica a Porcia in provincia di Pordenone. Uno spaventoso incidente che potrebbe concludersi con la beffa perché l’eventuale procedimento a carico della responsabile, una 20enne soldatessa americana di stanza alla base di Aviano che era alla guida dell’auto che ha speronato la bici del ragazzino, difficilmente si terrà in Italia.
I trattati
Insomma terminate le indagini e nell’eventualità di una richiesta di rinvio a giudizio, il procedimento quasi certamente verrà celebrato in America. Che le cose siano destinate ad andare a finire così lo dicono i Trattati internazionali e i precedenti nella storia della Nato tra cui, è bene ricordarlo, spicca il caso della strage del Cermis del 1998 quando un aereo americano, volando senza autorizzazione a una quota troppo bassa, tranciò i cavi della funivia provocando 20 morti, e il responsabile venne giudicato negli Stati Uniti.
La dinamica dell’incidente con cui la soldatessa ha travolto un 15enne
Lo schianto è avvenuto verso le 2.30 quando l’utilitaria della soldatessa, una Volkswagen Polo, ha travolto il 15enne. A impatto avvenuto la donna si è subito fermata per prestare soccorsi e ha chiamato i soccorsi. Poco dopo sono arrivati i vigili del fuoco e un’autombulanza. Sul posto giunge anche un elicottero dell’elisoccorso notturno per una corsa disperata verso l’ospedale.
Sfortunatamente, malgrado gli sforzi dei medici, il 15enne è spirato dopo aver lottato tra la vita e la morte per una trentina di minuti. Sul caso indagano i carabinieri che intendono chiarire cosa abbia causato la sbandata del veicolo e le eventuali responsabilità. Proprio per questo la donna è stata sottoposta all’alcol test e dai risultati è emerso che, al momento dell’incidente, era in evidente stato di ebbrezza.