Ospedali psichiatrici, ancora orrore. Un detenuto in attesa di essere assegnato alle nuove strutture ha incendiato la cella a Cremona

di Antonio Acerbis

Si pensava potessero risolvere il problema e invece il passaggio dagli Opg (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) alla Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive in sede sanitaria) ha complicato il quadro. Semplicemente perché tale passaggio, di fatto, non è avvenuto. O, meglio, non è avvenuto dappertutto. E allora ecco che le Rems bloccate (perché ancora non aperte o perché già sature) creano problemi di violenza all’interno delle carceri. Due sere fa, non a caso, un detenuto nordafricano, in attesa di giudizio, ha dato fuoco ad alcuni oggetti nella sua cella nel carcere di Cremona, creando un fumo intenso che ha richiesto lo sgombero della sezione da parte degli altri detenuti. Due agenti sono rimasti intossicati mentre spegnevano le fiamme: andati in ospedale, sono stati poi dimessi. Il detenuto è in attesa di essere assegnato alla Rems, ma nel frattempo si trovava in una casa circondariale. Da troppo tempo. Il rischio, insomma, è che il sistema resti congestionato. Esattamente come prima. Ma non è questo l’unico caso. In Calabria, infatti, la Rems prevista a Girifalco ancora non ha aperto, nonostante sia passato oltre un anno dalle scadenze della legge. E così, visti i colossali ritardi, alcuni Opg ancora sono aperti. A cominciare dalla struttura di Montelupo: qui sono ancora 53 i detenuti, come denunciato ieri dal garante dei detenuti della Toscana.