Parliamone Sabato, anzi non parliamone più. Viale Mazzini chiude il programma di Paola Perego, finito nella bufera per la lista sessista

Dopo le accese polemiche che infuriavano da sabato oggi “Parliamone sabato”, la rubrica de La vita in diretta condotta da Paola Perego, è stata chiusa

Dopo le accese polemiche che infuriavano da sabato oggi finalmente la decisione: “Parliamone sabato”, la rubrica de La vita in diretta condotta da Paola Perego, è stata chiusa. “Gli errori si fanno, e le scuse sono doverose, ma non bastano” ha dichiarato in una nota il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, parlando di “contenuti che contraddicono la mission di servizio pubblico”.

Il verdetto – Una decisione arrivata solo in seguito a discussioni condite da insulti sulla rete, alla sollevazione dei Palazzi romani e alle tardive scuse dei vertici Rai. Questa mattina la stessa presidente di viale Mazzini, Monica Maggioni, si è scusata pubblicamente. Galeotto il servizio “Gli uomini preferiscono le straniere” con tanto di cartello grafico per sintetizzare in sei punti le ragioni per cui gli uomini italiani e non preferirebbero le donne dei Paesi dell’ex Unione sovietica. Dal perché sono “mamme, casalinghe perfette, sempre sexy, disposte a farsi comandare dal loro uomo” al perché “perdonano il tradimento” o perché “dopo il parto recuperano un fisico tonico”. Quanto è bastato per suscitare un vespaio di polemiche. Incluse le richieste di provvedimenti disciplinari. “Non ho visto la puntata, lo sto scoprendo dai siti. Quello che vedo è una rappresentazione surreale dell’Italia del 2017: se poi questo tipo di rappresentazione viene fatta sul servizio pubblico è un errore folle, inaccettabile”, aveva detto la presidente Rai, prima che il programma venisse chiuso. Non senza, quindi, cospargersi il capo di cenere: “Personalmente mi sento coinvolta in quanto donna, mi scuso”. Per poi ammettere: “Il problema non è una battuta inconsapevole, ma la costruzione di una pagina su un tema del genere. È un’idea di donna che non può coesistere con il servizio pubblico”.

Il mea culpa – Un mea culpa in piena regola, preceduto dalle scuse pure del direttore di Rai Uno, Andrea Fabiano (“Gli errori vanno riconosciuti sempre, senza se e senza ma. Chiedo scusa a tutti per quanto visto e sentito a #Parliamonesabato”) ma che non aveva messo al riparo viale Mazzini dagli attacchi. Tanto che lo stesso agente televisivo, nonché marito della conduttrice Perego, Lucio Presta, dopo la decisione comunicata da Viale Mazzini ha twittato un “Programma chiuso. RaiUno è salva ora accanitevi su altro! Ai politici che hanno urlato purtroppo ora tocca ritornare a lavorare per davvero”. Ad andarci giù pesante era stato Roberto Fico. Il presidente della vigilanza Rai in un post su Facebook aveva parlato di “negazione del servizio pubblico”: “I responsabili di ciò che è successo devono dimettersi. Il direttore di Rai Uno e la presidente Maggioni si sono scusati per l’accaduto, ma non basta. Sono necessari provvedimenti seri”. Pure la dem Laura Puppato non aveva chiuso un occhio di fronte all’accaduto tacciandolo come “vergognoso”, “una Trumpata” e annunciando subito un’interrogazione in commissione di Vigilanza: “Ma che informazioni diamo ai nostri figli? Ma sono impazziti? Stiamo andando indietro come i gamberi. Altro che procedere sul terreno della effettiva parità e della cultura del rispetto”. Da via Bellerio si era fatta sentire Barbara Saltamartini, vicepresidente dei deputati della Lega, che senza giri di parole aveva chiesto la testa dei responsabili della trasmissione: “E io dovrei pagare il canone Rai per questa spazzatura? – ha scritto su Facebook – A casa subito autori e conduttrice”. Chi invece, ha scelto un registro più ironico è stata Laura Ravetto di Forza Italia: “Per par condicio ora spiegate a noi femminucce perché dovremmo scegliere un uomo del nord Europa?”.