Per i pensionati italiani gioie e dolori

I pensionati italiani sono in difficoltà. A dirlo sono gli impietosi dati dell’Inps. Quasi metà dei pensionati nel 2012 ha percepito meno di mille euro al mese. Si tratta di circa 7 milioni di persone, il 42,6% dei 16,6 milioni di italiani che percepiscono redditi da pensione. Nello stesso anno, però, 11.683 persone, lo 0,1% del totale, hanno ricevuto pensioni d’oro da oltre 10 mila euro mensili. Il 33,3% degli assegni è però tra i 500 e i mille euro, e il 33,9% si ferma addirittura sotto i 500 euro. I dati emergono dalla rilevazione annuale sui trattamenti pensionistici erogati da tutti gli enti previdenziali, pubblici e privati, condotta dall’Istat e dall’Inps. Più gli importi crescono, più diminuisce il numero di trattamenti erogati: il 22,4% è compreso tra mille e 2mila euro mensili, mentre solo il 2,9%  (pari al 13,4% della spesa complessiva) supera i 3mila euro mensili. L’importo medio annuo delle pensioni è pari a 11.482 euro, 253 euro in più rispetto al 2011 (+2,3%). Le pensioni ricevute dagli uomini sono mediamente più alte di quelle percepite dalle donne: il 14,7% delle pensionate prende al massimo 500 euro, contro l’11,7% degli uomini, mentre solo il 2,5% delle donne ha diritto a oltre 3 mila euro, cifra che spetta all’8,7% degli uomini.

In totale, nel 2012 il sistema pensionistico italiano ha erogato 23,6 milioni di prestazioni, per un ammontare complessivo di 270.720 milioni di euro, in crescita dell’1,8% rispetto all’anno prima. La cifra corrisponde al 17,28% del prodotto interno lordo, in salita dal 16,83% del 2011. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, al termine della riunione dei ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Unione (Ecofin) che si è tenuta questa mattina ad Atene ha comunque di nuovo rassicurato sul fatto che il capitolo pensioni non sarà oggetto di tagli, come ipotizzato invece nel piano di spending review preparato dal comissario Carlo Cottarelli: ”Le pensioni, come ha detto il premier Renzi chiaramente, non si toccano”, ha detto Padoan, anche se “i dettagli andranno ancora discussi”.

I titolari di pensioni sociali ricevono meno di mille euro in oltre i tre quarti dei casi (76,6%) e il 39% non supera i 500 euro. La quota di “mileuristi” scende a meno della metà tra i pensionati di invalidità, anche civile (45,9% e 40,2% rispettivamente) e a circa un terzo tra i titolari di pensioni di vecchiaia (31,7%) e tra i superstiti (35,9%). Tuttavia, tra i titolari di pensioni di invalidità civile si registra la quota più elevata di redditi che non superano i 500 euro: sono il 27,2 contro il 20,8% registrato per le indennitarie, l’8,3% dei superstiti, il 5,4% delle pensioni di invalidità e il 5,1% di quelle di vecchiaia. I titolari di pensioni di vecchiaia (il 24,9%), di pensioni indennitarie (24,7%) e i pensionati di guerra (30%) sono invece i più presenti nelle classi di reddito pensionistico superiori a 2.000 euro mensili.